venerdì, 26 Aprile 2024

Il patentino di Pirlo scatena malumori: scontro tra Sconcerti e Ulivieri

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Il conseguimento del patentino da allenatore da parte di Andrea Pirlo sta creando qualche contrasto tra il giornalista Mario Sconcerti e il presidente dell’Associazione Allenatori, Renzo Ulivieri, con il quale il neo allenatore della Juventus ha sostenuto l’esame finale e discusso la sua tesi a Coverciano.

Sconcerti nelle scorse ore aveva commentato polemicamente:

Che razza di università è quella di Coverciano che chiede come tesi allo studente cosa vorrà fare da grande? Come può crescere il calcio se questo è ‘l’esame’ finale per diventare allenatori? In seconda-terza elementare arrivava puntuale il tema ‘L’allievo parli della sua famiglia’. Posso dire che è una piccola vergogna? Per Pirlo, Ulivieri e per tutti gli altri allenatori?”.

Parole non particolarmente gradite da Renzo Ulivieri, tirato in ballo da Sconcerti, che su calciomercato.com non ha mancato di replicare:

“Voglio molto bene a Mario Sconcerti e solitamente, quando lui scrive qualcosa, non me la prendo troppo. Però, quando parla di vergogna senza conoscere le cose, un po’ di dispiacere lo provo.

Mi viene da pensare che probabilmente è un po’ stanco, perché è la seconda volta che esprime un pensiero simile.

Le nostre tesi, come all’Università, possono svilupparsi anche su un semplice particolare, come può esserlo per esempio una rimessa laterale, piaccia o no ai giornalisti. Pirlo, invece, l’ha sviluppata su qualcosa di più specifico, anche se non ha voluto raccontarci cosa farà da grande.

È la seconda volta che Sconcerti scrive cose del genere, capisco l’esigenza del giornalista, che è quella di uscire via via fuori dal coro, ma per farlo non c’è bisogno di mettersi le mutande in capo.

E lo dico con il grande affetto che provo nei suoi confronti, figuratevi che lo abbraccerei anche così, con le mutande in capo”.

L’ultima parola (per ora) è quella di Mario Sconcerti, che sempre tramite calciomercato.com ha risposto ad Ulivieri:

“Caro Renzo, io ho cercato di parlare di calcio, tu mi rispondi con cose personali, che mi vuoi bene e che forse sono stanco perché è la seconda volta che scrivo cose che ti fanno arrabbiare. Ma non entri nel merito.

Io scrivo sulla scuola di Coverciano perché credo sia parte importante della crisi di un calcio italiano che da dieci anni non vince più niente. Hanno forti responsabilità i presidenti, i giocatori, il sistema globale ma certamente anche gli allenatori che voi formate.

Quanto a Pirlo e alla sua tesina, non ho detto che era vergognosa ma che è stata una piccola vergogna permettergliela con un argomento da professore più che da docente. Né capisco perché sia stata pubblicata solo la sua e con te relatore.

Siccome intendo continuare a lavorare per un miglioramento degli allenatori in Italia, che sono bravi, ma molto meno di prima, ti invito a una discussione franca, dove vuoi e quando vuoi”.

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