venerdì, 26 Aprile 2024

Giletti: “La Juve vinceva troppo. Bisognava trovare il modo di fermarla. Questa è giustizia sommaria”

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Massimo Giletti, giornalista e tifoso bianconero ritiene si sia trattata di giustizia sommaria quella per cui la Juventus è stata condannata per il caso-plusvalenze.

“Temo che la Juventus finisca di essere il capro espiatorio di un calcio malato. Non riesco a spiegarmi come mai le altre procure non abbiano pensato a sviluppare un un programma di intercettazioni così complesso con microspie e cimici come quello della Procura di Torino per fare chiarezza sull’intero mondo del calcio italiano”, ha detto Giletti in un’intervista a Tuttosport.

“E i miei dubbi tornano ancora più forti perché questa è una situazione già vissuta: in nessun’altra Procura si è indagato sui rapporti tra curva e la società dirigente. Forse che le curve di Milano, Roma e Napoli siano composte da persone per bene, che non fanno traffici strani, che non appartengono a criminalità organizzate? Mi sembra una giustizia sommaria”.

Poi, il conduttore de L’Arena su La7 avanza un sospetto:

Si vede che la Juve vinceva troppo? Bisognava trovare il modo di fermarla? Poi certo, queste domande non coprono gli errori evidenti fatti dalla società ma notare che si indaga a macchia di leopardo partendo solo dalla Juventus mi lascia dei dubbi. Non puoi intervenire durante una stagione in corso. Intervenire e sanzionare in questo modo è destabilizzante e iniquo”.

Se poi la Juventus dimostrasse di avere ragione come la mettiamo? Abbiamo ancora il diritto di porci delle domande o dobbiamo stare in silenzio e accettare le decisioni di una Giustizia Sportiva che non fu in grado di trovare per esempio le intercettazioni dell’Inter e di Calciopoli? Intercettazioni che a detta del procuratore di allora Palazzi, raccontavano di reati ben più gravi fatti dall’Inter rispetto alla Juve”.

La conclusione di Giletti: “Emerge la delusione, l’indignazione non solo di un tifoso, ma di un comune cittadino. Gli errori della dirigenza ci sono stati, penso ad esempio al filone ingaggi: era giusto spalmare gli stipendi a causa del Covid, ma nasconderlo dal bilancio…Se davvero fosse andata così sarebbe una cosa ridicola, assurda. Forse oggi ci accorgiamo che Ronaldo non solo non ha portato le Coppe che speravamo ma ha segnato la fine della squadra. Per sostenerlo si sono dovute fare cose al limite, complicate. Si è “ucciso” pure Dybala che ora tiene a galla la Roma. Aveva ragione Marotta, poi è chiaro, con il senno di poi è facile”.

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