È tempo di Inter-Juventus e non sono passate decisamente inosservate le ultime dichiarazioni di Marco Materazzi in occasione dell’imminente sfida, e in particolare quelle di Massimo Moratti in merito a Calciopoli. Parole che infiammano la sfida tra le due rivali, alle quali ha replicato Marcello Chirico su ilbianconero.
“Si gioca il Derby d’Italia, e a Milano scatta ogni volta in automatico la fiera della simpatia. Anfitrioni, Massimo Moratti e Marco Materazzi. Due evergreen, soprattutto quando c’è da sparlare della Juventus“ ha commentato Chirico che ha aggiunto: “E le battutine, le provocazioni, i rigurgiti malmostosi, fioccano ogni volta come lapilli”.
“Moratti rievoca ancora, con un livore mai sopito, i fatti del ’98, Materazzi riesce invece a trovare favori arbitrali pro Juve pure l’altroieri”. “Che ne ha avute pure per Bonucci, colpevole secondo lui di aver detto “una ca**ata” dichiarando che la scorsa stagione la Juventus ha perso lo scudetto più per demeriti propri che per meriti dell’Inter“.
“Decisamente ancora meno ‘simpatico’ di lui è stato pure stavolta Moratti – ha aggiunto il giornalista –, perché in ogni intervista si ostina pervicacemente a ritirare fuori Calciopoli, e i fatti che la precedettero, adattandoli persino alla contemporaneità: “Ci fosse stato il Var nel ’98? Non sarebbe cambiato nulla, perché le persone sarebbero state le stesse”. Ovvero, quegli arbitri che vennero poi tutti assolti nei processi sportivi e giudiziari successivi (a parte uno, per partite non della la Juve ma di altre squadre) e che, come dimostrano in modo lampante le intercettazioni, vennero chiamati più volte pure dai dirigenti interisti. E non semplicemente per salutarli. Ma ovviamente quelle telefonate non valgono. Perché – è la motivazione – ci si doveva difendere dallo strapotere di Moggi. Che proprio Moratti provò a portare all’Inter“.
“Ma la Juve è stata retrocessa lo stesso, e Moratti, forte di una prescrizione che evitò all’Inter il processo, persevera nel raccontare Calciopoli a modo suo, aggiungendo carichi da 100 tutte le volte che i giornalisti vanno a sfrugugliarlo prima di un Derby d’Italia”.