venerdì, 19 Aprile 2024

L’agente di mercato Antonelli: “SuperLega non avrebbe fatto male al sistema. Tutti i club ne avrebbero beneficiato”

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L’agente di mercato Stefano Antonelli ha parlato di Superlega ai microfoni di Tuttomercatoweb. E lo ha fatto andando controcorrente rispetto a quello che è il pensiero dominante sul progetto nato e poi porto in meno di 48 ore.

La Superlega? Mi sono meravigliato che sia nata a mezzanotte di domenica. Una cosa del genere non può uscire a mezzanotte di una domenica senza mettere al tavolo più interlocutori. Poteva nascere un discorso importante per tutti senza creare una guerra”, ha detto in premessa l’operatore di mercato.

Nel dettaglio, spiega Antonelli: “Vado controcorrente. Ho letto di tutto e di più e ho parlato con diversi addetti ai lavori ma non ho mai avvertito negativamente la Superlega. Se questi dodici club hanno l’esigenza di attingere da altre risorse è perché sono tecnicamente fallite”.

“Se io da uomo di calcio so che con questa soluzione le big del calcio tornano col vento in poppa non ritengo che faccia male al sistema. Sono i club che creano mercato e possono permettersi di fare operazioni importanti. La comunicazione è stata sbagliata. Queste cose vanno annunciate in pompa magna e con la consapevolezza di leghe e federazioni”.

In merito al dubbio che il format avrebbe potuto creare problemi alla Serie A, Antonelli non ha dubbi: “Probabilmente non pensano al format neanche loro. Sono i soldi a fare la differenza. Una serie di incidenze ha portato al collasso economico di società che hanno grossi debiti”.

Qui si parla di economia e non di tornei. Morgan si è messo a disposizione per un grande progetto, non certo per il torneo estivo. Se tutte le componenti si fossero messe sedute e avessero valutato i bilanci proponendo la possibilità i vari Cairo, Percassi e Commisso si sarebbero posti diversamente. I soldi della Superlega si sarebbero sommati agli altri e tutti ne avrebbero beneficiato”.

In conlusione “mi auguro che si torni a parlare di SuperLega, però deve esserci la consapevolezza di tutto il sistema. Il grande spesso mangia il piccolo in tutti i casi della vita, però i piccoli sono di più ed è normale che reagiscano”.

“Faccio un esempio: l’Atalanta va in Champions, ma poi vende alle grandi. Spero che si torni ad un unico tavolo con persone serene. Il tifoso è tutto, se i brand investono è a fronte del cittadino che guarda le partite. Però se non sei solido economicamente non vai da nessuna parte. Con la pandemia abbiamo perso miliardi, quindi si, spero che se ne riparli”.

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