venerdì, 19 Aprile 2024

Paratici chiarisce: “Non è stata una partita che ha deciso il destino di Sarri. Pirlo decisione juventina”

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L’eliminazione della Juventus dalla Champions League per mano del Lione è un’immensa e bruciante delusione per tutto il mondo bianconero, e che ha portato all’esonero dell’allenatore Maurizio Sarri, sul quale si erano immediatamente concentrate le critiche più aspre.

E a qualche ora dall’esonero di mister Sarri, la Juve ha messo fine al toto nomi e ha comunicato ufficialmente il nome del nuovo allenatore bianconero: il 41enne, debuttante, Andrea Pirlo.

A commentare ai microfoni di Sky Sport le importanti decisioni della giornata, il direttore sportivo della Juve, Fabio Paratici:

“Le nostre valutazioni le avevamo già fatte tra di noi, non è una partita che decide il destino di un allenatore. Valutazioni frutto di tutta la stagione, non di una partita.

Non c’erano problemi di spogliatoio, e non c’è un singolo episodio. Le stagioni sono lunghe e ci sono tanti episodi e tante cose che scatenano pensieri e riflessioni.

Questa è stata una stagione complicatissima e siamo arrivati a questa considerazione nel finale di stagione, anche se abbiamo vinto lo scudetto.

Non è l’Europa il termometro, la qualificazione o meno ai quarti di finale, sono considerazioni di tutta una stagione.

La valutazione che portò all’esonero di Allegri fu molto diversa da questa di Sarri: Allegri aveva avuto 5 stagioni, Sarri ne ha avuta 1, che ha portato comunque una vittoria, ma certe scelte vengono prese in base a varie motivazioni.

La decisione di Andrea Pirlo è molto naturale, una decisione juventina. È un ragazzo che, come abbiamo detto poco più di una settimana fa, ha giocato con noi ed è sempre a contatto con il nostro ambiente.

Siamo convinti che possa essere un predestinato, come lo è stato da calciatore. Andrea ha sempre lavorato con qualità e applicazione, e la sua idea di proporre un gioco di un certo tipo, seguendo il filone europeo, ci ha convinto a seguirlo.

Al di là del fatto che la persona è spesso più importante del professionista“.

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