Marcello Chirico nel suo editoriale per Il Bianconero è tornato sull’intervista rilasciata da Andrea Agnelli a De Telegraaf.
Ecco alcuni passaggi del lungo editoriale:
“Chi lo tocca, muore. Inavvicinabile. Praticamente un paria. Così è stato ridotto Andrea Agnelli dalla UEFA dopo aver provato a scalzarla, seppur con un golpe notturno male organizzato e di conseguenza fallito. Lo ha dichiarato lo stesso Andrea in una lunga intervista all’olandese De Telegraaf. Colui che ha osato mettere in discussione e sfidare il potere supremo della UEFA e il suo gerarca Ceferin,”che come presidente si sente potente come un Re e parla come un primo ministro dell’organizzazione delle competizioni” (Agnelli dixit), ma anche quello che da presidente Juve – provando ad ammortizzare le perdite societarie – ha autorizzato e avallato alcune manovre finanziarie spericolate dei suoi ex dirigenti, operazioni che ora stanno procurando a lui e al club problemi non da poco con la giustizia ordinaria e sportiva”.
“A quest’ultima non sembrava vero, a 17 anni da Calciopoli, di poter rimettere le mai addosso alla squadra più odiata in assoluto del panorama calcistico nazionale…Quanto alla FIGC, Andrea si è limitato a dire di essere stato sospeso dalla Federazione senza essere stato nemmeno ascoltato e con l’impossibilità di difendersi”.
“L’ingiusto processo al quale viene sottoposto chiunque finisce a tiro della giustizia sportiva. Lo stesso giudice Torsello, membro CAF, è stato esplicito: non può essere uguale a quella ordinaria perché deve essere tempestiva e perentoria, e può condannare anche senza disporre di tutte le prove”.