Pavel Nedved, è intervenuto all’evento di presentazione de libro “La Casa della Juve” organizzato da Tuttosport.
Il vicepresidente della Juventus ha parlato di tanti temi attuali in casa bianconera.
Queste alcune della sue dichiarazioni al Salone del Libro.
Proprio a proposito del libro Nedved afferma che “Se dici Allianz Stadium mi viene in mente casa, che è anche il titolo del libro. La casa è orgoglio, di tutti. Della società, dei calciatori, dei tifosi, dei rappresentanti. Mi viene in mente questo”.
Lo Stadium, ha aggiunto Nedved è “elemento e simbolo della società. Rappresenta la casa. Ma non solo per noi, ma credo per tutti i tifosi, che vengono allo stadio e la sentono come la propria casa”.
E, ora che la casa della Juve si appresta di nuovo a poter ospitare il 100% dei tifosi, Nedved assicura “che i giocatori lo sentono il calore del pubblico eccome. Lo sentono tanto. Influisce sulle performance dei giocatori. I grandi giocatori hanno bisogno di motivazioni. Andare oltre le possibilità te lo danno solo i tifosi. Carica importante che senti di dover dare qualcosa in più. Importante per i nuovi e per i grandi giocatori”.
Sul suo legame con la Juve: “Così legato alla Juve? Non è facile da spiegare, è molto bella. Da 20 anni qui, uno straniero che è stato preso come uno di casa. Mi fa ancora oggi emozionare. Devo ringraziare tutta la gente, tutto il popolo juventino, la famiglia Agnelli sempre molto vicina. Mi hanno dato questa possibilità, lavorare per la Juve. Sono molto orgoglioso di questo. Molto responsabilizzato. In campo e lo sono anche oggi fuori dal campo. Senso di responsabilità, restituire qualcosa alla gente che mi ha voluto bene. Significa molto”.
Tra tutte le risposte date da Nedved, spicca tuttavia la stoccata alla Uefa: “Domanda complessa, il Fair Play Finanziario non funziona. L’Uefa spero si sia accorto che non funziona. L’idea giusta del calcio è spendere ciò che ricavi. Autofinanziamento. Giusto da fare e portare avanti. Non spendere di più, è una linea che dobbiamo avere”.