venerdì, 22 Novembre 2024

Bosco: “Scudetto, Juve costretta a vincere. Champions, la speranza è quella di non trovare un “brocco“ di arbitro al ritorno con il Porto”

Condividi

spot_imgspot_img

Andrea Bosco, giornalista è scrittore di fede bianconera, non ha dubbi in vista della delicata trasferta della Juve a Verona: Non ci sono alternative, comunque: vincere per sperare di mettere qualche sassolino nella testa dell’ Inter. Vincere per continuare a sperare in una impresa che ogni settimana appare sempre più difficile”.

Il motivo della improba impresa che attende la Juventus è semplice secondo il giornalista:

“La Juventus non può concedere giocatori come Dybala (nessuna complicazione dopo il consulto a Barcellona ma ancora incerta la data del rientro), come Bonucci, come Chiellini, come Cuadrado, come Morata, come Danilo (squalificato) e ultimamente neppure come Arthur”. 

Bosco torna poi sulla gara persa dalla Juve in Champions: “Ha perso la Juve (giocando male) defraudata di un solare rigore. Ha perso la Lazio (senza se e senza ma) ma egualmente scippata di un penalty. Ha perso l’Atalanta in quello che ormai è un classico della storia del calcio: un aiutone al Real Madrid”.

Non c’è squadra del pianeta che non ci sia passata. E’ sempre stato così. Stavolta un tedesco ha lasciato in 10 la Dea per una espulsione assurda (anche per il regolamento). Ha perdonato a Modric una entrata da giallo.  Il problema con il Real è che la cosa non risulta una novità. Ai tempi dei blancos di Di Stefano che vinsero cinque Coppe Campioni di fila, i tabloid inglesi scrivevano che Bernabeu aveva un centravanti più forte di don Alfredo: si chiamava Saporta e non metteva mai piede in campo. Il “piede“ lo metteva – secondo i tabloid – nei corridoi.

Bosco ribadisce: “La speranza per la Juve è quella di non trovare un “brocco“ al ritorno con il Porto: la Juve ad Oporto ha già dato. A meno che non valga il noto retropensiero: vale di più, in termini di sponsor e di audience televisiva, mettiamo una Atalanta in semifinale, o un Real Madrid? Con buona pace del neo-rieletto (con maggioranza bulgara) presidente della Figc, Gravina. Che detesta la Superlega (sto, peraltro con lui), che ama i play off, che vede come la peste la riforma dei campionati alla voce “riduzione del numero delle squadre“ . E che soprattutto mai risponderà alla domanda: “ Perché la Federazione non si è costituita al Coni“ . Gravina non risponde, ma io insisterò. Domani, dopodomani, fra un mese, fra un anno. E magari “oltre“.

Condividi

Leggi anche

Ultime notizie