Il giornalista e scrittore di fede juventina Andrea Bosco, prende spunto dalle affermazioni di Gravina sulla sentenza Juve-Napoli per tornare sull’argomento:
“Dopo giorni di silenzio Gravina Gabriele si è concesso ad un quotidiano capitolino spiegando “il nulla“. Cosa ha detto Gravina? Niente”, esordisce Bosco.
Il giornalista si dice sgomento di fronte a “un presidente federale che non si è presentato a sostenere la posizione dei suoi giudici, pregiudicando l’eventuale ricorso per la sentenza del Coni”, e non stupito “nei confronti di un uomo che si muove da spregiudicato politico”.
“Dolo preordinato“ aveva scritto il giudice d’appello Piero Sandulli. Parole vergate da uno che non ha (a differenza di altri) “scheletri nell’armadio“. Sandulli faceva parte del collegio giudicante di Calciopoli”.
“Sandulli, prima di verificare la bontà delle indagini del collega Mastrandrea, aveva spiegato che “la classifica non la deve scrivere il Covid“. Non era Sandulli, mal disposto nei confronti del Napoli”.
Ma strada facendo qualche cosa gli deve aver fatto cambiare idea. Una cosetta da nulla: un dolo. Concepito ”prima“. Neppure a tavolino: a tavolone. Perché poi sempre lì si va a parare: in un qualche frattino.
E ancora, Bosco si dice basito che “non abbiano parlato i Preziosi, i Marotta: tutti quelli che rispettando il protocollo firmato da Governo, Federazione e Lega (De Laurentiis deve aver siglato a sua insaputa) hanno ricevuto anche lo scherno del presidente del Napoli”.
E “stupisce non abbia parlato Malagò al pari di Spadafora. Anche se “stupore“ appare un sostantivo temerario. Stupisce non abbia ancora parlato Sandulli. Stupisce non si sia ancora dimesso”.
“Non riesco a pensare che uno nella posizione di Sandulli non senta il dovere di dimettersi. Il Coni gli ha detto che ha fatto “il passo più lungo della gamba“. Tradotto: che ha sbagliato mestiere”.
Per concludere sulla vicenda, Andrea Bosco precisa: “Un amico mi ha chiesto: “ Ma tu non eri favorevole a giocarla quella gara?“. Certo: lo sono ancora. Ma detesto i furbi: “Dolo preordinato“ .