Andrea Bosco, giornalista e scrittore di fede juventina, si sofferma ancora una volta , nel suo lungo editoriale su Tuttojuve, sul caso Juve- Napoli e con una riflessione finale su Calciopoli.
Le sue parole:
“Il 3-0 inflitto dall’Uefa alla Norvegia per la mancata disputa della gara contro la Romania può rappresentare un ulteriore macigno per il Napoli. Che non pare avere molte speranze: né per il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, né per un eventuale successivo ricorso al Tar”, spiega Bosco.
“L’idea che il Tar potrebbe acconsentire ad un “risarcimento“ (imponendo di disputare in data da destinarsi Juventus – Napoli ) è abbastanza ridicola. Così come appare improbabile che la Asl di Napoli possa querelare la Federazione a difesa della propria onorabilità”, scrive ancora il giornalista.
Andrea Bosco ricorda quanto scritto da Sandulli nelle motivazioni della sentenza d’appello: «Dolo preordinato».
“Non è la Asl, secondo Sandulli, ad avere «barato»: è stato il Napoli. Potranno mai il Coni, il Tar, il Tas, il Consiglio di Stato, eventualmente, dimenticare quelle due parole, «dolo preordinato»? Come noto io sono per disputarla la gara. Non il 13 di gennaio, ma sono per disputarla”, puntualizza il giornalista.
“Tuttavia mi sono rotto le scatole delle «mosche cocchiere» che ragliano contro i «poteri forti». Mi sono rotto le scatole di chi sta «intortando» i bravi tifosi partenopei ululando al «gomblotto». Tutto per un like in più”.