Deloitte, revisore dei conti della Juventus, ha redatto un comunicato con il giudizio sulla relazione semestrale al 31 dicembre 2022, mettendo nel mirino le cosiddette “Side letter”.
Il Comunicato:
“Detti documenti, che non risultano depositati presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A, includono taluni memorandum, promemoria e accordi (di seguito “side letter”), prevalentemente relativi a operazioni di calciomercato con altre squadre di calcio effettuate dalla Società nei precedenti esercizi, alcune delle quali avevano dato luogo alla rilevazione di plusvalenze”.
“Alcune di tali side letter prevedono, tra le altre, talune clausole aggiuntive rispetto a quelle stabilite negli accordi – conclusi e depositati dalla società nei precedenti esercizi – relativi alla cessione dei diritti alle prestazioni sportive di alcuni tesserati quali opzioni o obblighi di riacquisto in capo alla società o opzioni di rivendita concesse all’altra squadra contraente”.
“In particolare, tali side letter stabiliscono termini per l’esercizio di tali opzioni e obblighi che in alcuni casi risultano ricompresi nei periodi oggetto di rendicontazione nel bilancio consolidato semestrale abbreviato“.
Si fa riferimento ad un’operazione “per la quale era stata originariamente rilevata una plusvalenza pari a Euro 14 milioni nel bilancio chiuso al 30 giugno 2019 della società a seguito della cessione dei diritti alle prestazioni sportive di un tesserato, la documentazione da noi acquisita, inclusiva altresì dell’evidenza del consenso del tesserato al riacquisto dei diritti alle sue prestazioni sportive, configurava a nostro giudizio la sussistenza di diritti e obbligazioni esigibili ai sensi dell’IFRS 15 (c.d. “enforceability”) in presenza dei quali, ai sensi del citato principio contabile, la suddetta plusvalenza non avrebbe dovuto essere contabilizzata”.
“I diritti alle prestazioni sportive di tale tesserato sono stati successivamente riacquistati dalla società e, da ultimo, ceduti a una terza squadra. Qualora la società non avesse rilevato la suddetta cessione di diritti sportivi nel bilancio chiuso al 30 giugno 2019, anche a seguito dei successivi eventi intercorsi connessi al riacquisto del calciatore: i) con riferimento ai dati del periodo precedente presentati ai fini comparativi, la perdita del semestre chiuso al 31 dicembre 2021 sarebbe risultata inferiore di Euro 1 milione e il patrimonio netto al 30 giugno 2022 inferiore di Euro 7 milioni; ii) la perdita del semestre chiuso al 31 dicembre 2022 risulterebbe inferiore di Euro 7 milioni, senza effetti sul patrimonio netto alla medesima data”.
Sulle altre side letter, il quadro informativo: “risulta incompleto in quanto, tra l’altro, non fornisce evidenza in merito al consenso dei tesserati, circostanza a nostro giudizio necessaria per poter concludere in merito alla enforceability dei relativi accordi. In presenza di una enforceability la rilevazione delle plusvalenze contabilizzate dall’Emittente per la cessione dei diritti alle prestazioni sportive avrebbe dovuto essere differita fino al termine per l’esercizio delle opzioni ivi previste; d’altro canto, l’eventuale assenza di enforceability non consentirebbe di comprendere il motivo per cui tali side letter siano state predisposte e quindi, in assenza di appropriati elementi informativi, non è possibile appurare la sostanza economica di detti accordi e, conseguentemente, essere conclusivi al riguardo”.
E ancora:
“Fermo restando quanto segnalato, qualora al momento della stipula – avvenuta in esercizi precedenti – le side letter avessero generato le condizioni di enforceability tra le parti e quindi si fossero qualificate come “contratti” ai sensi dell’IFRS 15, gli effetti sul bilancio semestrale abbreviato sarebbero i seguenti: i) con riferimento ai dati del periodo precedente presentati ai fini comparativi, la perdita del semestre chiuso al 31 dicembre 2021 risulterebbe inferiore di massimi Euro 18 milioni e il patrimonio netto al 30 giugno 2022 risulterebbe inferiore di massimi Euro 4 milioni; ii) la perdita del semestre chiuso al 31 dicembre 2022 risulterebbe inferiore di massimi Euro 4 milioni, senza effetti sul patrimonio netto alla medesima data”.
“In relazione a tutto quanto precedentemente descritto, tenuto altresì conto delle modalità con cui sono state acquisite le citate side letter, non possiamo escludere che possano emergere ulteriori elementi informativi a oggi non noti”.
Deloitte poi conclude la sua revisione con rilievi così: “Sulla base della revisione contabile limitata svolta, ad eccezione degli effetti di quanto descritto nel paragrafo “Manovre sui compensi del personale tesserato relativi alle stagioni sportive 2019/20 e 2020/21” e nel paragrafo “Effetti di operazioni con altre squadre di calcio” della sezione “Elementi alla base delle conclusioni con rilievi”, oltre che dei possibili effetti di quanto descritto nel paragrafo “Possibili effetti di ulteriori operazioni con altre squadre di calcio” della medesima sezione, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Juventus al 31 dicembre 2022 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l’informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall’Unione Europea“.