sabato, 27 Aprile 2024

Perché la Juve sì e le altre no? Zazzaroni: “Le plusvalenze conterebbero relativamente. Tirata in ballo la slealtà sportiva”

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Ivan Zazzaroni in un editoriale sul Corriere dello Sport dice la sua sulla decisione della Corte federale di punire la Juventus (e infliggere 15 punti di penalizzazione) e non gli altri club in merito alle plusvalenze

“Perché gli altri club no? Juve punita per la slealtà nelle 14mila pagine dell’inchiesta!”, si legge sul Corriere dello Sport

Di seguito alcuni passaggi: “Prenderà un punto, massimo due, aveva anticipato qualcuno. Vedrete, stavolta la passerà liscia, era stata la previsione di un noto giurista, che aveva aggiunto: «La bastoneranno più avanti, quando esamineranno il caso dei tre stipendi su quattro spostati sul bilancio successivo, il comunicato del marzo 2020, la falsa comunicazione. Falsa secondo l’accusa»”.

E allora: “Perché la Juve sì e gli altri no? Le plusvalenze non si fanno da soli, ma in due. In attesa delle motivazioni, tento un’interpretazione del dispositivo: la Juve è stata condannata per slealtà, sulla base delle intercettazioni presenti nelle 14.000 pagine dell’inchiesta Prisma, dove è la protagonista. Se così fosse, il mezzo, l’oggetto del reato, le plusvalenze, conterebbero relativamente”.

A tal proposito Zazzaroni si è riletto l’articolo 4 al punto 1 del CGS:

“Tesserati, affiliati ed altri soggetti dell’ordinamento sportivo devono comportarsi secondo i principi di lealtà e correttezza in ogni funzione prestazione o rapporto comunque riferibile all’attività sportiva. I tesserati e gli altri soggetti dell’ordinamento cooperano attivamente all’ordinata e civile convivenza sportiva”.

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