venerdì, 29 Marzo 2024

Non solo Juve. Napoli e De Laurentiis indagati per falso in bilancio. Ma dai media nessuna caccia alle streghe

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Non desta lo stesso scalpore dell’indagine a carico della Juve, quella portata avanti dalla Procura Napoli nei confronti del club partenopeo e del suo presidente De Laurentiis in merito alla cessione dell’attaccante Victor Osimhen, passato dal club francese a quello azzurro, nell’estate del 2020, per 70 milioni di euro.

Per gli inquirenti partenopei la società azzurra avrebbe “truccato” il suo bilancio proprio grazie all’operazione che ha portato il giocatore a Napoli.

Già da mesi risultano indagati, per falso in bilancio, il presidente Aurelio De Laurentiis, la moglie e i due figli.

I militari del Nucleo di Polizia Economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno perquisito la sede della FilmAuro a Roma e quella della SSC Napoli a Castel Volturno, in provincia di Caserta, dove la società ha il suo quartier generale.

Come riferito da Rai Sport, “l’obiettivo era acquisire fatture e altra documentazione relativa alla compravendita di Osimhen e di altri quattro calciatori (il portiere Orestīs Karnezīs e i tre “azzurrini” Liguori, Manzi e Palmieri) questi ultimi inseriti nell’affare e valutati, impropriamente secondo la Guardia di Finanza, proprio venti milioni di euro”.

Nessuna caccia alle streghe da parte dei media nei confronti del club partenpeo, nonostante “si tratterebbe in sostanza, di una sovrafatturazione, che, di conseguenza, porterebbe a delle ripercussioni sul calcolo delle imposte”.

Gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati, per il reato di falso in bilancio in concorso, il presidente della Società Sportiva Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis; suo figlio, Edoardo De Laurentiis, e la moglie di Aurelio, Jacqueline Baudit, questi ultimi due in qualità di vicepresidenti. Anche ad Andrea Chiavelli viene contestato il falso in bilancio, in qualità di consigliere delegato del consiglio di amministrazione della società sportiva Calcio Napoli. Lo stesso reato viene ipotizzato per Valentina De Laurentiis, figlia di Aurelio, in qualità di consigliere delegato del cda del Napoli. Per dichiarazione fraudolenta è indagato, in qualità di rappresentante legale del club, solo il presidente Aurelio de Laurentiis.

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