Ancora accuse nei confronti della Juventus. I particolari li riferisce La Repubblica che parla di “un registro con i nomi di calciatori, dei loro agenti, dei manager bianconeri con cui avevano preso accordi e gli importi da pagare”.
Il quotidiano spiega che “i nomi e le cifre erano veri, ma le causali erano finte: una contabilità parallela, per i pagamenti “in nero” dei procuratori, per un valore di diversi milioni di euro”.
“Di quelle cifre non c’era traccia nei bilanci ufficiali, ma era tutto riportato su fogli Excel trovati dagli investigatori che hanno messo sotto accusa i conti del club bianconero. La ragione di tanta segretezza starebbe nel fatto che gli agenti per legge non possono ricevere alcun compenso quando rappresentano un calciatore minorenne”.
Secondo repubblica, si tratterebbe di “una regola aggirata, secondo i pm, attraverso false fatture per operazioni che non sono mai state portate a termine. Bastava trovare un giocatore adulto e non assistito da un agente, per agganciare a lui la provvigione che non poteva essere pagata per la compravendita di un calciatore sotto i 18 anni”.
“Tra i nomi – scrive il quotidiano – c’è anche quello di Davide Lippi. Nessuno di loro risulta indagato, ma all’attenzione degli investigatori ci sono le operazioni fatte negli anni con diversi calciatori minorenni. Le richieste per ingaggiare un giovane talento arrivavano fino a 200mila euro e quei crediti (8,5 milioni in totale) rimanevano sospesi anche a lungo”.