Andrea Bosco, ex giornalista tra glia altri del Guerrin Sportivo ha cercato di spiegare quelle che sono le cause della crisi della Juventus.
“Come uscire dalla crisi? Lavorando. E indossando il saio dell’umiltà. Verso i tifosi, verso la stampa, verso il Palazzo. Molte sono le cose che hanno contribuito alla crisi della Juventus”.
Il giornalista le elenca attraverso le colonne di Tuttojuve: “Una programmazione balbettante che ha avvicendato in tre stagioni, tre diversi allenatori. Un mercato fatto principalmente sui “nomi“ più che sulle reali esigenze. Una dirigenza spocchiosa. Max Allegri chiamato ad una rifondazione ha – finora- fallito. Ha le sue scusanti. Gli infortuni (da Chiesa a Pogba, da Di Maria, all’ultimo Miretti) ne hanno penalizzato il lavoro. Ma la sua idea di calcio non si è mai vista. E non né colpa del destino se la Juventus sul campo “cammina“. La colpa è, verosimilmente del suo staff”.
E allora ce la farà Max Allegri a risollevare la squadra? “Sarà meglio lo faccia perché i nomi pronti a succedergli ormai circolano. Dipenderà dall’azionista di maggioranza John Elkann, l’unico finora esente da critiche. A parte quella di non aver aver impedito ad Andrea Agnelli l’azzardo Superlega. Non si va alla guerra senza avere una strategia”.
Anche perché “è’ stato fatto il nome di Antonio Conte per il dopo Allegri. Conte è un “visionario“ capace di spremere sangue dalle rape”.