Ora che il presidente del PSG Nasser Al Khelaifi ha finito di fare la spesa facendo incetta di stelle, la Uefa si appresta a cambiare le regole del Fair Play Finanziario.
Questo perché come si legge su Repubblica la collezione di stelle del Psg, “va in direzione diametralmente opposta al futuro che la Uefa immagina per il calcio Europeo”.
La riforma del Fair play finanziario da parte della Uefa è sul tavolo delle maggiori federazioni europee.
Sarà una riforma totale che punterà a ridurre l’indebitamento favorendo i finanziamenti degli azionisti, con l’obbiettivo di limitare i costi e permettere l’auto sufficienza dei club.
Il limite di spesa per i club dovrebbe essere dato da un conto economico “dove i ricavi operativi (escludendo dal conto le plusvalenze) e il saldo della campagna trasferimenti dovranno bilanciare il peso di tutti gli stipendi di giocatori e allenatore e le spese per gli agenti, oltre agli ammortamenti dei costi sostenuti per acquistare i calciatori”.
Chi sforerà sarà punito con trattenute sui premi Uefa, ma sarà prevista anche l’esclusione dalle competizioni per le mancanze più gravi.
Con questa riforma ad esempio il “Psg sarebbe già fuori dal nuovo Salary cap. Perché il monte stipendi, che nel 2020 (quando erano ancora in rosa Thiago Silva e Cavani) arrivava a circa 500 milioni, dopo gli arrivi di Messi, Ramos, Donnarumma, Hakimi e Wijnaldum, ha superato i 500 milioni di euro a stagione. Ossia oltre il 90% dei ricavi, che nel 2020 erano di 568,68 milioni”, spiega Repubblica.