venerdì, 29 Marzo 2024

Giletti sulle critiche a Ronaldo: “Il numero uno fa la differenza ma non gioca mai da solo”

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Il conduttore televisivo e noto tifoso bianconero, Massimo Giletti, ai microfoni di Maracanà in onda su TMW Radio ha commentato la situazione vissuta dalla Juventus, uscita anticipatamente dalla Champions e alla ricerca di riscatto in campionato.

Sulle critiche mosse al fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo, Giletti ha commentato: “Ho visto che lo si mette in discussione, ma in Italia è normale che accada. Ronaldo non si può discutere, è un fenomeno. Ha fallito un po’ di partite decisive, non solo lui ma tutta la squadra. Il numero 1 fa la differenza ma non gioca mai da solo. Credo che la Juve non se lo possa più permettere economicamente. Nel momento in cui lo stadio è vuoto e le entrate sono ridotte, è complicato tenerlo, credo si debba trovare un’altra soluzione. Il primo anno con lui è stato straordinario, poi però non si è arrivati dove si pensava, in semifinale o finale. Ma il fallimento non è di Ronaldo, o solo il suo“.

In merito alle scelte passate della dirigenza bianconera, il giornalista ha commentato: “Abbiamo visto due allenatori vincenti costretti ad uscire. Con Allegri ci può stare, dopo 5 anni si può cambiare, anche se Agnelli non era di questa idea. Io ho sempre pensato che abbiamo regalato Marotta troppo presto“.

Giletti ha poi aggiunto: “Con il Porto si poteva uscire, ma non in quel modo. In campionato ci sta il rinnovamento, ma i problemi della Juve sono 2: manca il centravanti che può sostituire il titolare, manca Dybala, e poi manca un cervello a centrocampo. Arthur non credo sia adatto. Io credo che in estate la Juve debba investire in quel ruolo”.

In merito alla scelta di Andrea Pirlo come allenatore dei bianconeri, Giletti ha commentato: “La condivido nel momento in cui devi rivoluzionare e non puoi permetterti un grande allenatore come Guardiola. I soldi non ci sono, quindi l’idea di Pirlo, per rinnovare con chi conosce l’ambiente, ci sta. Gli errori ci possono stare, è normale. Il problema non è Pirlo ma la squadra nuova, il non aver avuto modo di fare una preparazione e il covid”.

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