mercoledì, 24 Aprile 2024

Luca Toni: “Pirlo è un leader silenzioso. Tanto criticato, intanto dopo 6 mesi ha già vinto un trofeo”

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L’ex centravanti Luca Toni nel corso di un’intervista a TuttoSport ha commentato la conquista della Supercoppa italiana da parte della Juventus di Andrea Pirlo:

“Se me l’aspettavo? Direi di sì, del resto il carattere di Andrea è sempre stato quello, anche da giocatore. È un leader silenzioso, però devo dire che in panchina parla molto di più di quanto facesse in campo. A Reggio Emilia ho commentato la Supercoppa per Rai e l’ho seguito da vicino: non stava mai zitto – ha commentato Toni con un sorriso -. È stato tanto criticato, Pirlo, intanto dopo 6 mesi ha già vinto un trofeo. E quello resta in bacheca. Non era scontato! A volte si dimentica che Andrea sta guidando la Juventus in un anno di rinnovamento e ringiovanimento“.

In merito al mercato Juve, Toni ha commentato:

“Sinceramente non capisco perché in Italia ci sia l’abitudine a mettere ai margini chi non rinnova il contratto. All’estero, anche chi non prolunga, gioca fino alla fine. Quando ero al Bayern avevo due-tre compagni a scadenza, ma era una cosa normale. Alaba è nella stessa situazione in cui era Milik al Napoli e sta giocando sempre. Siccome è andato al Marsiglia e non al Real Madrid, e lo dico con il massimo rispetto per il club francese, non mi stupirei se Milik in estate tornasse in orbita Juventus. Il polacco sarebbe perfetto per completare il reparto offensivo di Pirlo. Se potessi scegliere e fosse possibile, più che ingaggiare un giovane ora, punterei su Kulusevski per l’immediato e aspetterei Milik a giugno. Però il centravanti ideale la Juventus lo ha già ed è Morata. Alvaro è il partner perfetto per Cristiano Ronaldo, ma lo sarebbe di chiunque”.

Juan Cuadrado mi sta stupendo – ha continuato Toni -. In Supercoppa mi ha impressionato davvero: pur essendo al rientro post Covid, sembrava avesse le ali. Rispetto ai tempi di Firenze, Cuadrado è più sicuro e completo. Adesso è uno dei migliori terzini del mondo con Hakimi e Theo Hernandez. L’interista è potente, però ha bisogno di campo. Juan, invece, ti salta anche secco, in dribbling. I giocatori bravi nell’uno contro uno sono sempre più rari. Proprio per questo, fossi in una big, penserei anche a Boga“.

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