Massimo Pavan torna sul caso Suarez e sull’esame farsa di Perugia dopo la deposizione dell’ex calciatore del Barcellona agli inquirenti.
Suarez, secondo il giornalista “non ha detto nulla di sconvolgente se non che aveva avuto dagli esaminatori una traccia dell’esame, non una soffiata, ma una traccia. Sicuramente un aiuto particolare, la cui responsabilità ricade tutta sull’ateneo”.
Il giornalista mette in evidenza però che “si evince che la Juventus non era più interessata al giocatore da almeno 4-5 giorni precedente all’esame stesso, avendo capito che il calciatore non essendo così preparato poteva non passare l’esame e soprattutto che i tempi burocratici erano troppo lunghi”.
Il giornalista rispolvera anche le parole della professoressa Spina, secondo la quale i bianconeri si erano ritirati dalla corsa al giocatore: «Suarez mi ha detto che Paratici lo ha chiamato stamattina e gli ha detto che per fare la cittadinanza ci vuole un mese. Che la Juventus si accorga oggi che per fare la cittadinanza ci vuole un mese, mi sembra poco credibile e quindi Paratici gli ha proposto di aspettare sei mesi e poi di rientrare in Champions tra sei mesi. Lui però vuole giocare la Champions perché ha 33 anni (…) e ha detto che forse cerca un’altra squadra».
Il passaporto italiano, quindi, non serviva alla Juventus ma ad un’altra possibile e potenziale squadra”, conclude Pavan.