mercoledì, 24 Aprile 2024

Criscitiello: “Juve, troppi giocatori solo per il cognome che portano e per la storia che hanno fatto. Non andava cambiato l’allenatore ma i senatori”

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La Juventus strappa solo un pareggio a Benevento e spreca la possibilità di portare a casa altri due punti che sarebbero stati preziosi per la classifica che ora inizia ad preoccupare i bianconeri.

A commentare il momento vissuto dalla Juventus, il giornalista Michele Criscitiello nel suo editoriale per TMW:

“Se continuasse così sarebbe fantastico. E ce lo auguriamo tutti. Beh, non proprio tutti. Se il Milan continuasse a restare in vetta alla classifica sarebbe una salvezza per il calcio italiano perché la monotonia della Juventus che vince per dieci anni consecutivi ammazza il sistema del nostro calcio […]”.

“Nel frattempo, a Torino, il Maestro non ha ancora trovato la bacchetta per dirigere l’orchestra. Juve impietosa nei risultati e nelle prestazioni. Sarri se la ride in Toscana, per non parlare di Allegri che adesso starà fischiettando nelle orecchie di Agnelli e Paratici.

Pirlo, lo abbiamo detto subito, è stato un azzardo del Presidente e giocare d’azzardo non porta quasi mai a nulla di buono. C’è confusione nella Juventus, dalla proprietà ai ruoli dirigenziali. La squadra in campo va a Crotone e pareggia 1-1, va a Benevento e pareggia 1-1, va a Cesena con lo Spezia e per 45 minuti di gioco pareggia 1-1, poi ci pensa Ronaldo.

Questa Juve, però, più che un gioco di squadra fa un gioco individuale; peccato che non stiamo giocando a tennis e non si può vincere da solo contro undici. Perso Ronaldo, la Juve non si sblocca. E deve ringraziare, spesso, Morata che non sta facendo rimpiangere l’acquisto di un vero attaccante, visto che prima di lui Paratici aveva provato a prenderne tre con caratteristiche diverse.

Bisognava migliorare il centrocampo dello scorso anno, la Juventus è stata capace di peggiorarlo. Troppi giocatori in rosa solo per il cognome che portano e per la storia che hanno fatto. Alla Juve non andava cambiato l’allenatore ma i senatori del gruppo. Facile sostituire una persona, più difficile e impopolare mandare a casa i calciatori che hanno fatto la storia recente del club”.

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