venerdì, 19 Aprile 2024

Sconcerti: “L’Inter con Recoba fece qualcosa di molto più grave. Ma far diventare italiano Suarez in pochi giorni è prepotenza”

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Il giornalista Mario Sconcerti su calciomercato.com ha commentato la situazione di Luis Suarez, il centravanti del Barcellona in trattativa con la Juventus, alle prese con l’esame per ottenere il passaporto comunitario.

Problema sorto dopo l’avvio della trattativa per l’acquisto di Suarez, quando è emerso che l’attaccante blaugrana non era in possesso del passaporto italiano, pur avendone pieno diritto, avendo sua moglie, Sofia Balbi, la cittadinanza italiana.

Il commento assai critico di Sconcerti sulla vicenda:

“[…] Non c’è certamente niente di illegale, ma c’è certamente qualcosa di troppo eccezionale. Per avere la cittadinanza in un grande paese pensavo che prima di tutto servisse averci vissuto almeno un giorno e aver dimostrato di farlo nei giusti modi. Ci sono persone nate in Italia che non la possono avere. Ci sono migliaia di altri che nemmeno vengono accettati nel paese. Mi sembrava una storia più seria”.

Sconcerti ha poi aggiunto:

“Lo so, l’Inter con Recoba fece qualcosa di molto più grave, s’inventò un passaporto, ma due brutte storie non si annullano a vicenda, semmai raddoppiano”.

Il qualcosa “molto più grave” riferito da Sconcerti fu lo scandalo italiano dei passaporti falsi, che vide l’Inter e l’attaccante uruguayano Alvaro Recoba coinvolti nell’inchiesta sulle procedure seguite per far diventare comunitario il giocatore che invece, nella realtà, non aveva antenati in Europa.

L’attaccante uruguayano Recoba e il responsabile dell’area tecnica della società nerazzurra, Gabriele Oriali, patteggiarono, e vennero puniti con 6 mesi di reclusione ciascuno (pena sostituita con una multa di 21.420 euro) per i reati di concorso in falso.

Sconcerti ha poi concluso:

“[…] Così l’unica possibilità è trasformare in italiano un signore uruguaiano che lavora in Spagna. Ma farlo diventare italiano in pochi giorni mi sembra una prepotenza al senso civico degli altri”.

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