L’ex centrocampista della Juve Alessio Tacchinardi, ha parlato dei suoi trascorsi in bianconero ma anche del futuro della Juve ai microfoni de Il Giornale.
“L’aneddoto più bello della mia carriera è legato al 5 maggio. Mi ricordo in settimana che ci allenavamo normalmente sapendo che l’Inter avrebbe vinto con la Lazio e ricordo che tutti noi eravamo delusi perché avevamo computo una bella rimonta…”
E ancora: “Ricordo l’incaxxatura di Lippi che ci vedeva delusi perché lui ci credeva e ci ha martellato per tutta la settimana. Alla fine posso solo dire che ha avuto ragione lui e in quella folle giornata non si capiva niente perché all’ora non c’erano tutti i cellulari come oggi e non si capiva cosa stesse succedendo”.
Venendo ai giorni nostri, Tacchinardi si esprime in questi termini:
“Io dico che se alleni la Juventus sei spesso soggetto a critiche e devi accettarlo. Bisogna dargli il tempo di sbagliare, di fare le sue prove e di trovare la quadratura. La scelta della dirigenza è stata coraggiosa ma Agnelli quando prende una decisione la pondera a 360°. Ripeto, a Pirlo va dato il tempo di sbagliare…”.
Tacchinardi analizza anche la Champions:
“Su questo discorso sono ferrato, sono uno che ne ha vinta una e perse tre… la Juventus degli ultimi due anni è arrivata scarica e non in grande condizione fisica e si è visto. La rosa bianconera però è sempre pronta per vincerla anche se poi non è mai facile come insegnano City e Psg”.
“Questo però non deve essere un’ossessione, la rosa non è ancora definitiva c’è qualcosa che bolle in pentola in entrata e in uscita”.