Interessante intervento di un tifoso bianconero pubblicato nella sezione dedicata ai fan delle proprie squadre sul noto portale di Caciomercato.com.
Si tratta del commento di un tifoso juventino che ha detto la sua a proposito dello “scandalo” Suarez-Università di Perugia.
“Non provateci! Lo dico subito, chiaro e tondo! 14 anni fa e’ servita Calciopoli per smantellare una corazzata, una squadra capace di dominare in Italia, scontentando palesemente tutti coloro che non tifano per i colori della Madama di Torino”, tuona il tifoso bianconero.
Il blogger fa notare che “ad oggi, leggendo molti giornali, sembra che si stiano ponendo le basi per un altro processo mediatico servito al tribunale del bar dello sport per andare a colpire una squadra che a livello sportivo e dirigenziale ha poche, pochissime pecche”.
Il tifoso bianconero denuncia: “Giù di titoloni e a chiamare in causa l’avvocato, l’agente, l’amico, il professore, il bidello e non si sa chi altro. Da qualche parte ho letto il pezzo che, di fatto, rappresenta la goccia che fa traboccare il vaso”.
Il blogger si sente di rispondere a chi ha titolato “Cosa rischia la Juve?”: “I soggetti finora coinvolti nelle verifiche (nemmeno indagini al momento) non sono tesserati della Juventus, quindi in nessun modo la società può ritenersi oggettivamente responsabile dell’operato di persone esterne ad essa”.
Il tifoso dopo alcune battute atte a smontare chi ha ventilato addirittura scenari inquietanti per la Juve, ha poi lanciato l’allarme: “14 anni fa servì qualcosa di extracalcistico per togliere dall’equazione una squadra che chiaramente dava fastidio. Venne fuori che il malcostume era qualcosa di praticamente diffuso in tutto l’ambiente del calcio italiano e la Juve venne condannata solo sulla base di un patteggiamento infame che suonò come un’ammissione di colpa”.
“[…]Voglio porre l’accento sul fatto che, mediaticamente, si stiano nuovamente creando tutti i presupposti per un processo iniquo in cui la Juventus è già una condannata alla colpevolezza a priori e in cui l’opinione pubblica farà da pubblico ministero e da boia”.
“Fate pure, ma non ci sarà un’altra Calciopoli, perchè oggi la squadra ha una dirigenza alle spalle che non lascerebbe correre, una dirigenza che, ad oggi, continua a combattere per quei due scudetti vinti sul campo, e non un gruppo di incompetenti, che alla prima occasione accettarono l’oblio per paura di difendere quella che per milioni di italiani è più di una squadra di calcio”.
Fonte: Calciomercato.com