La Juventus ha inviato alla Procura federale le memorie difensive in seguito all’avviso di chiusura delle indagini su manovre stipendi, rapporti con gli agenti e partnership sospette con altri club.
Ebbene, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, nelle suddette memorie non c’è nessun accenno all’ipotesi di patteggiamento.
Tutto ciò comunque non esclude un dialogo tra i bianconeri e la Procura della FIGC. Lo scenario più probabile, però, è che possano trascorrere altri giorni fra lettura delle carte ed i nuovi possibili contatti tra le parti.
Quali sono le contestazioni mosse da Chinè ai bianconeri?
Il primo fronte è quello dell’accordo per ridurre le mensilità di stipendio (da maggio a giugno 2020 compresi) per ventuno calciatori e per l’allenatore (Maurizio Sarri), senza però depositre tali accordi e andando a violare – con tale omissione – il principio contabile di competenza economica (oltre a quello di “par condicio con le altre società”).
Si contesta poi la possibile violazione dell’articolo 4 a causa di collaborazioni con agenti pagati nonostante l’assenza di un’effettiva attività di intermediazione. L’ultimo punto è quello che riguarda accordi confidenziali stipulati senza un deposito in lega. In seguito alla presentazione delle memorie difensive, conclude Tuttosport, il PM avrà 15 giorni di tempo per i deferimenti.
Fonte: Gazzetta.it