L’avvocato Spallone, noto esperto di diritto sportivo si è espresso sulla famosa carta segreta consegnata ai legali della Juventus.
“In questa comunicazione non vi è menzione della società Juventus, ma una descrizione dell’orientamento giurisprudenziale in tema di plusvalenze, con riferimento a casi precedenti di anni.
“E’, dunque, ad un primo esame evidente l’irrilevanza di questo documento rispetto al noto contenzioso sportivo attualmente sottoposto al giudizio del Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni”, le parole dell’avvocato sulle colonne di Tuttosport.
Tuttavia, secondo l’Avv. Spallone, alla luce di quanto sopra, permangono aperte due questioni:
La prima. “Il perché, vieppiù in ragione dell’apparente irrilevanza del documento, del perdurante e reiterato rifiuto di ostensione dello stesso, fino a costringere al ricorso al Tar, al cui accoglimento ha fatto seguito, addirittura, l’impugnativa da parte della Figc dinanzi al Consiglio di Stato. Iter che, con il rigetto dell’istanza cautelare, ha prodotto identico risultato della consegna spontanea del documento a semplice richiesta degli istanti e delle loro difese. A quest’osservazione non pare, allo stato, esservi immediata spiegazione”.
La seconda considerazione: “Questo approccio della Figc – rigorosamente difensivo in relazione al rifiuto di ostensione di un documento che, a seguito di ordinanza del TAR, si è poi rivelato di scarso, se non alcun rilievo ai fini del contenzioso – risulta in evidente contrasto, se non contraddizione, con la scelta della Figc, sempre risultante da notizie di stampa, di non costituirsi nel giudizio, cioè a dire di non difendere come Federazione la delibera della Corte Federale d’Appello, impugnata dinanzi al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni dalla società Juventus e dai suoi dirigenti tesserati. Caso, quest’ultimo, più unico che raro”.
Secondo l’esperto avvocato “con questa scelta, la Federazione si chiama fuori dal contenzioso, lasciando integralmente il compito di sostenere l’accusa e, eventualmente, di difendere le ragioni della delibera della Corte Federale d’Appello impugnata al Procuratore Generale dello Sport presso il Coni.
Dico eventualmente, poiché nell’ordine delle possibilità vi è anche quella che il Procuratore Generale dello Sport concluda per l’accoglimento del ricorso”.