La questione legata ai bilanci della Juventus sotto indagine, ha ha fatto registrare un nuovo terremoto.
“Ma questa volta il terremoto nasce nelle stanze degli organi chiamati a giudicare il caso”.
Calcio e Finanza ricorda tra le sue colonne che “come riporta il Corriere di Torino, la Camera Penale “Vittorio Chiusano”, attraverso una nota ufficiale, accusa il presidente del tribunale di aver modificato «i criteri di priorità nella trattazione degli affari penali, su mera sollecitazione della Procura della Repubblica e, chiaramente, in ragione della pendenza di un noto procedimento penale che ha avuto e ha tuttora un clamore mediatico rilevante»”.
La notizia ha del clamoroso perché sempre secondo quanto si legge sulle colonne di CeF “tutto questo sarebbe avvenuto allo scopo finale di celebrare l’udienza preliminare del processo sui conti della Juventus prima del 31 gennaio, in tempi mai visti nella giustizia italiana”.
Questo, secondo il resoconto della Camera penale, disponeva «che si potessero celebrare esclusivamente le udienze preliminari per i processi con imputati sottoposti a misura cautelare, con rinvio di quelli già in corso, e sospensione delle assegnazioni delle richieste di rinvio a giudizio a ciascun gip a data successiva al 31 gennaio 2023».
Ma quello che interessa alla Juve è la modifica finale, – si legge su CeF – “che avviene sempre per mano di Villani e in seguito alle critiche degli avvocati e su sollecitazione della Procuratrice della Repubblica, come scrive il 2 dicembre il direttivo presieduto dall’avvocato Roberto Capra: «Su sollecitazione della Procuratrice della Repubblica, che pare aver inviato una nota con la quale “ha richiesto una maggior apertura nella previsione dei processi da non fare ricadere nella sospensione, indicando categorie di processi che, pur non coinvolgendo imputati sottoposti a misura cautelare personale, rivestono carattere di maggiore urgenza»”.
Da qui, “il secondo decreto di Villani: via libera alle udienze preliminari anche nei casi «nei quali siano applicate misure cautelari reali per un valore superiore a 50.000 euro o a carico di interi compendi societari con nomina di amministratore giudiziario nonché nei confronti di società sottoposte ad amministrazione straordinaria o quotate nel mercato telematico azionario»”.
Prosegue Calcio e Finanza nella sua disamina: “Ed ecco la casistica a cui appartiene la Juve, dopo che il CdA, allora, aveva dato le dimissioni da qualche giorno. Il decreto prevede anche un’altra casistica: «rispetto ai quali le parti abbiano segnalato la pendenza di parallele procedure di decadenza della responsabilità genitoriale, di adozione o nelle quali si controverta sull’affidamento di figli minori».
Ma, per gli avvocati, la modifica del 2 dicembre è avvenuta proprio con l’obiettivo di procedere con l’udienza preliminare nel processo ai danni della Juventus.