È Repubblica a rivelare un nuovo retroscena su quello che sta succedendo all’interno dello spogliatoio della Juventus:
“I nuovi si chiedono ancora oggi dove siano capitati, i vecchi ricordano come il rapporto con Allegri si fosse logorato già nel 2019”, si legge tra le prime righe dell’articolo del noto quotidiano.
“Alcuni di quel gruppo li ha ritrovati e certi legami, tipo quello con Bonucci, sono stati ripristinati per mero interesse aziendale, ma è palese che non funzionino granché”.
Infine lo scoop: “Tra i No Max anche Cuadrado, che peraltro in estate ha rifiutato un contratto al ribasso e ha fatto scattare il rinnovo automatico annuale a prezzo pieno”.
A spiegare meglio quello che succedendo nello spogliatoio bianconero è Nino “E’ il momento più complicato degli ultimi 11 anni. Quanti ritiri hanno prodotto effetti positivi nella storia? Ci si guarda in faccia e si parla fuori dai denti, ma si può fare questo anche senza ritiro”.
“L’importante è avere la certezza che si rema tutti dalla stessa parte, cosa che mi pare non ci sia. Anche io lascerei qualche elemento fuori, come Bonucci, Cuadrado, Alex Sandro, ma anche McKennie e Paredes, che si sta perdendo nella mediocrità di questa squadra. Abbiamo visto qualche piccolo segnale positivo, oggi la sensazione è che non funzioni quasi più niente”.
“A luglio 2023, quando ci sarà da festeggiare il centenario, forse non ci sarà nulla da festeggiare perché non c’è una società che funziona. Non c’è appeal in Europa, in Italia, ma anche tra i tifosi. Sono state fatte scelte negli ultimi anni sbagliate, sia di comunicazione che sul mercato, giocatori e allenatori”.
“Allegri non sembra più avere in mano la squadra, ma non funziona nemmeno lo staff tecnico e medico, vedo errori tattici sempre più frequenti e i giocatori corrono poco, mentre gli infortuni biblici aumentano. Questi giocatori non funzionano anche caratterialmente, dove sono i leader? La situazione dunque è pessima”.
E ancora: “Non si può cambiare tutto, ma volendo cominciare da qualche parte non saprei cosa fare. Non è detto che il cambio allenatore sortisca subito gli effetti sperati, magari l’effetto durerebbe solo qualche partita e si tornerebbe alla situazione precedente”.
Infine: “E’ una Juve troppo fragile, giocatori che reggono una ventina di minuti ma che al primo errore vanno tutti in barca. I più esperti poi sembrano non sapere cosa fare in campo. E’ una questione non solo di guida tecnica, c’è qualcos’altro che non funziona”.