giovedì, 19 Settembre 2024

Napoli, Conte gela De Laurentiis: “Mi aspettavo una situazione migliore di quella che ho trovato”

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Antonio Conte fa calare il gelo in sala stampa a poche ore dal debutto del Napoli contro il Verona. Il tecnico partenopeo parla della situazione ereditata in azzurro e del mercato.

Così Conte esordisce in sala stampa: “Sicuramente stiamo lavorando da più di un mese, ciò che stiamo facendo con la squadra mi soddisfa: i ragazzi hanno voglia di lavorare, di crescere anche singolarmente, e questo mi aiuta e mi dà entusiasmo. Sono molto soddisfatto da questo punto di vista. Mercato? Sapete benissimo che è una situazione molto complicata, e dispiace… Cosa posso dire? Mi dispiace perché è una situazione bloccata, complicata: non posso dire altro, cosa devo dire? Sugli innesti da fare: sappiamo che dobbiamo viaggiare su determinati parametri, ovvero costi, ingaggi, convincere i calciatori a venire a Napoli senza giocare le coppe europee“.

E ancora: “Dobbiamo cercare di trovare delle soluzioni per tamponare, non possiamo pensare di vare tutto in un anno, in una sola sessione di mercato: ci sono troppe cose da fare, bisogna prendere il necessario. Anche perché dalle uscite che stiamo facendo non si stanno ottenendo introiti. Se il club vorrà implementare la rosa bene, altrimenti punteremo su alcuni giovani che abbiamo“. Sulla situazione Osimhen-Lukaku: “Non parlo di giocatori che oggi non fanno parte del Napoli. Di Osimhen sapete benissimo che è una situazione che ho trovato, verrà affrontata dal club e dal calciatore: non sono entrato in questa situazione“.

Poi la stoccata: “Mi aspettavo una situazione migliore di quella che ho trovato, di ricevere qualche sorpresa positiva, ma ho avuto difficoltà a trovarne: mi aspettavo di meglio. Ma ripeto, siamo qui per lavorare e per cercare di fare valutazioni con il club in maniera obiettiva, razionale, sapendo che non si può fare tutto subito. Trovarti davanti a 9-10 uscite… Le altre squadre hanno situazioni consolidate, dove vengono aggiunti pezzi importanti. Oggi non dico che siamo all’anno zero, ma ci siamo vicini. Questo non mi spaventa, ma è meglio essere chiari: sapere a cosa si va incontro servirà ad essere più cazzuti“.

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