Il Corriere dello Sport tra le sue colonne prova a fare chiarezza sul blackout tra “Lissone (sede centrale unica del VAR) e l’auricolare di Davide Massa c’è qualcosa che non funziona”.
“Nessuna interferenza, meccanismi da rivedere: nelle ultime 2 settimane, in cui l’esperto direttore di gara ha arbitrato 3 partite, sono capitati sempre episodi (sicuramente almeno uno, ma probabilmente anche due in ogni partita) che sarebbero stati da esaminare all’On Field Review, ma la costante di Napoli-Inter, Parma-Palermo e Genoa-Juventus è sempre quella: l’internazionale in nessuna di queste circostanze è andato al monitor per correggersi. Mai.
E perchè non c’è mai andato? Forse perchè si è rifiutato di rivedere gli episodi? Lissone chiama e Massa non risponde? No, non può essere assolutamente questa la risposta. L’arbitro della sezione di Imperia, che in carriera ha diretto quasi 200 partite di serie A, non ha mai mimato il gesto che disegna uno schermo in aria perché, evidentemente, non gli è stato detto di farlo dai 3 diversi Var. L’audio, reso pubblico, del dialogo del Var Marini proprio con Massa durante Napoli-Inter lo conferma. «Partiamo dal possibile fallo – afferma il Var analizzando lo scontro tra Lautaro e Lobotka dopo il quale è arrivato il gol dell’Inter -. Palla ma poi c’è uno scontro e va via. Fallo assolutamente no! Ha preso il pallone e lo gioca chiaramente. Gol regolare».
Perché Massa non è mai ricorso al Var: ecco le ipotesi:
Le ipotesi del perché Massa non abbia fatto ricorso alla tecnologia restano allora tre. La prima è che anche i tre Var, proprio come Massa, abbiano commesso errori di valutazione: episodi giudicati in maniera sbagliata sia in campo che dietro ad uno schermo. La seconda è che Massa abbia una grande capacità di convincere i colleghi, mentre la terza è che Marini, Var in Napoli-Inter, Abbattista, Var in Parma-Palermo e Avar in Genoa-Juventus, e Fabbri, Var di Genoa-Juventus, abbiano avuto sudditanza di Massa, autorevole e con una carriera arbitrale di alto livello. Di certo, qualunque sia la risposta giusta a questa domanda gli errori commessi restano e il fatto che non siano stati corretti perchè non rivisti dall’arbitro al monitor ha creato polemiche e discussioni.
Le ultime, in ordine temporale, sono scoppiate venerdì: sul cross di Cambiaso, Bani allarga il braccio e tocca il pallone con la mano. C’è rigore, ma dalla sala lasciano proseguire il gioco, convalidando la scelta di campo di non assegnare nessun penalty. Anche l’intervento di Malinovskyi col piede a martello sullo stinco di Yildiz è da espulsione. Per Fabbri, però, il cartellino giallo estratto da Massa non è un grave errore e si va avanti così. Invece doveva esserci la revisione, così come sempre nella sfi da tra il Napoli e l’Inter, oltre al fallo di Lautaro su Lobotka, poteva essere meritevole di review l’intervento in area di rigore di Acerbi su Osimhen.
Altro turno, in serie B, altri episodi che non sono stati rivisti e corretti: in Parma-Palermo il fallo di Bonny al 19′ del secondo tempo sembra avere le caratteristiche del grave fallo di gioco. Massa opta per l’ammonizione e il Var Abbattista non lo richiama all’Ofr. Ma ancora più inspiegabile la scelta di non far valutare direttamente a Massa il gol del 2-3 del Parma segnato da Mihaila: sulla traiettoria del tiro c’è Benedyczak in posizione di fuorigioco. Di per sè essere in fuorigioco non rappresenta un’infrazione, lo diventa però si si prende parte all’azione o se si interferisce in qualche modo nel gioco ostruendo la visuale ad un avversario.
Questo sembra essere il caso. L’eventuale annullamento del gol non può arrivare attraverso un’overrule, ma Massa avrebbe dovuto valutare da monito l’azione per giudicarla e prendere una decisione. Invece non è successo e ora le mancate Ofr nelle ultime tre partite di Massa sono davvero tante