A pochi giorni dal Derby d’Italia tra Juventus e Inter un’inchiesta del sito inglese The Athletic evidenzia un quadro preoccupante della situazione finanziaria dell’Inter.
A pesare su tutto sono i problemi legali della famiglia Zhang e il debito ad Oaktree, da ripagare entro maggio 2024.
Ecco il sunto fatto dal giornalista Luca Bocci sulle colonne de Il Giornale:
“A leggere quanto riportano i media italiani, il risanamento dell’Inter starebbe procedendo a gonfie vele, grazie alle manovre oculate della dirigenza e gli acquisti intelligenti di Marotta ed Ausilio. I problemi legali del presidente Steven Zhang sono di solito sottovalutati, per la gioia dei tifosi della Beneamata”, scrive in premessa il giornalista.
In realtà, “almeno secondo un approfondita pubblicata dal sito britannico The Athletic, la situazione è molto più complicata e un cambio di mano al vertice potrebbe essere davvero imminente. Alla base dell’articolo una considerazione molto semplice: se anche in una stagione dove è andato tutto bene, con l’approdo alla finale di Champions ed i relativi 100 milioni incassati dalla Uefa per i diritti televisivi, i tagli ai costi operativi e la riduzione del monte ingaggi, il club ha comunque perso 85 milioni di euro, cosa succederà in una stagione ‘normale’?”
Dunque “la fine della gestione Zhang, secondo l’autore dell’inchiesta, l’esperto di calcio italiano James Horncastle, potrebbe arrivare in due modi: o tramite l’azione legale intentata da una banca cinese all’Alta Conte di Hong Kong contro il presidente o a maggio, quando una delle società del gruppo Suning con sede in Lussemburgo dovrà ripagare il pesante prestito ricevuto nel 2021 dal fondo d’investimento Oaktree Capital che ha permesso all’Inter di superare il dissesto dovuto al Covid. A complicare non poco il compito della società il tasso di interesse molto elevato, 12%, che ha fatto lievitare la somma da ripagare. Secondo Horncastle, l’Inter dovrà trovare 329 milioni entro maggio e ripagare o rifinanziare il debito per evitare che Oaktree trasformi la somma in azioni e prenda il controllo del club”.
Secondo l’inchiesta il pesante prestito fu dovuto alla gestione dissennata del club da parte della famiglia Zhang, specialmente quattro anni fa, quando per liberarsi di Luciano Spalletti l’Inter spese più di 25 milioni di euro per poi assicurare uno stipendio faraonico al successore Antonio Conte. L’autore ricorda poi un incidente avvenuto alla festa di Natale dell’Inter di qualche anno fa, allo Spirit di Milan, spazio eventi nel quartiere della Bovisa a Milano, quando Zhang prese bonariamente in giro Piero Ausilio. Quando il presidente invitò i presenti a “lasciare 5 euro alla porta. Li userò per il mercato invernale di Piero perché ne abbiamo davvero bisogno”, il direttore sportivo non la prese per niente bene. La sua battuta tagliente, “sei qui da sette anni e ancora non parli italiano” sembrò casuale ma avrebbe testimoniato la preoccupazione per un dissesto finanziario che stava diventando sempre più grave.
Leggiamo ancora su Il Giornale: “Il prestito di Oaktree tramite la controllata Grand Tower arrivò in un momento disastroso per la famiglia Zhang: il padre era stato costretto a dimettersi dalla presidenza del gruppo dopo aver perso il controllo della società, che stava vivendo un momento nerissimo. Il piano di salvataggio guidato dal governo cinese aveva visto il suo patrimonio precipitare dagli 8,4 miliardi di dollari del 2020 a soli 345 milioni, secondo il Billionaires Index dell’agenzia statunitense Bloomberg. A complicare ulteriormente la situazione del presidente dell’Inter la causa intentata dalla China Construction Bank, la sesta banca più grande del mondo, per oltre 250 milioni di dollari di debiti non pagati”.
The Athletic “avrebbe visionato documenti del tribunale del South District di Manhattan dal paradiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche dove due società controllate da Zhang, Great Matrix e Great Momentum avrebbero acquisito il 65% di una delle filiali dell’azienda, la Suning Xiaodian. Nel 2020, Zhang avrebbe stipulato un prestito da 165 milioni di dollari ed emesso un’obbligazione di 85 milioni per rifinanziare parte del debito relativo a quella transazione. La somma sarebbe dovuta essere pagata a settembre dell’anno successivo ma la banca ha bloccato tutto quando Suning ha iniziato ad avere seri problemi di liquidità. Quando la società non ha ripagato debiti contratti dal ramo di e-commerce dell’impresa con altri istituti per circa 1,7 miliardi di dollari, la Ccba ha intrapreso un’azione legale contro Zhang per recuperare quanto dovuto”.
Ma c’è dell’altro…
“Nel processo all’Alta Corte di Hong Kong, tribunale che opera tuttora secondo la common law britannica, la banca ha prodotto documenti che proverebbero come il presidente dell’Inter sia personalmente responsabile per i 250 milioni ottenuti da Grand Matrix nel 2020 per rifinanziare debiti pregressi. La posizione di Zhang è stata molto chiara: non era a conoscenza dell’accordo e le firme sui documenti sarebbero false. Il tribunale di Hong Kong non ha accettato la tesi della difesa, condannandolo a ripagare il debito e gli interessi ad un tasso del 13%, per una somma ora superiore a 300 milioni. Il problema è che, almeno secondo il team legale della banca, Zhang non ha a suo nome proprietà o immobili né in Cina né in Italia su cui potersi rivalere. Sebbene ostenti auto di lusso e orologi per un valore superiore a 9,5 milioni di dollari, non riceve nemmeno uno stipendio dall’Inter, cosa che ha spinto gli avvocati ad accusarlo di “nascondere i suoi beni attraverso società di comodo e altri prestanome”.
Secondo il bilancio dell’Inter, Steven Zhang non ha uno stipendio ma, in realtà, riceverebbe compensi abbastanza sostanziosi in altri modi. Un’analisi approfondita da parte di un revisore dei conti della Ccba fornisce un quadro ben diverso: il compenso annuo per il presidente sarebbe di circa 914.000 euro, sui quali non è nemmeno chiaro se pagherebbe o meno imposte al fisco italiano. Una situazione parecchio ingarbugliata che potrebbe vedere nuovi grattacapi legali proprio a ridosso del Derby d’Italia contro la Juventus: la prossima udienza al Tribunale di Milano si terrà infatti venerdì 24 novembre mentre quattro giorni dopo, ad Hong Kong, ci sarà l’esame della situazione dei vari debitori della famiglia Zhang. Il risultato del campo, insomma, non sarebbe nemmeno la cosa più importante al momento per il presidente.
In arrivo un nuovo compratore?
“Il modo migliore per risolvere allo stesso tempo i problemi della famiglia Zhang e garantire un futuro all’Inter sarebbe quello di vendere la società meneghina ma la cosa si sta rivelando più complicata del previsto”.
“Secondo The Athletic, la banca Raine, la stessa che ha seguito la cessione miliardaria del Chelsea e la vendita di un cospicuo pacchetto azionario del Manchester United, avrebbe ricevuto da più di un anno il mandato di trovare un nuovo compratore per l’Inter. Al momento non se n’è fatto di niente, anche se l’imprenditore finlandese Thomas Zilliacus, ex dirigente della Nokia, si era detto pronto a fare un’offerta….“
“Ad allontanare gli imprenditori, il pesante debito della Beneamata, incluso il bond da 415 milioni di euro al 6,75% emesso a suo tempo dal club. Il debito dell’Inter è ora più sostenibile, come confermato dal Global Rating di B della società specializzata Standard & Poor ma si tratta comunque di una somma molto importante“.
“In realtà gli acquirenti preferirebbero stare alla porta convinti che, alla fine, l’Inter finirà a maggio sotto il controllo di Oaktree. Per quale motivo dovrebbero pagare un patrimonio ora, specialmente in un momento nel quale i tassi di interesse sono alle stelle, per poi dover affrontare tra pochi mesi il compito non semplice di rifinanziare il prestito con il fondo californiano. L’accordo con Oaktree sarebbe comunque una ‘rete di sicurezza’ per l’Inter, in grado di garantire la continuità operativa e un futuro al club nerazzurro. La cosa, ovviamente, non riempie di gioia i tifosi, che hanno potuto osservare con il Milan cosa voglia dire finire in mano ad un fondo. Il club ne ha guadagnato dal punto di vista patrimoniale, riuscendo a tornare in attivo dopo quasi 20 anni, ma al prezzo di cessioni dolorose come quella della bandiera Tonali e un mercato certo non di prima fascia. Chiacchiere a parte, il 20 maggio 2024 l’Inter dovrà trovare il modo di ripagare il prestito al fondo o l’era Zhang volgerà al termine. Vedremo se si troveranno soluzioni prima di allora”.
Fonte: Il Giornale