venerdì, 3 Maggio 2024

Allegri e la parola scudetto: Ecco che cosa ha detto il Mistrer

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Massimiliano Allegri, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Juve-Verona.

Le insidie della partita di domani sono molte. Il Verona è partita bene, ha forza fisica, ti impegna fisicamente all’interno della partita. Ha buoni giocatori. Per dare valore alla vittoria di Milano di domenica scorsa bisogna fare risultato. Altrimenti buttiamo a mare quanto fatto domenica”.

E sullo scudetto: Nessuno vuole cacciare indietro la parola ‘scudetto’, quanto viene detto ora… Il calcio si vive in momenti. Bisogna essere però realisti. Stiamo lavorando bene. Bisogna migliorare, lavorare quotidianamente per migliorare, per far sì che si abbia un futuro. Bisogna consolidare questo futuro facendo crescere la squadra, crescendo tutti, a livello tecnico e mentale. Per costruire una squadra solida. Bisogna essere molto bravi a far questo. Bisogna avere chiaro l’obiettivo nello stesso tempo, entrare nelle prime 4 posizioni per la Champions. E poi faremo le valutazioni a fine stagione”.

Formazione: “Stiamo tutti bene. Chiesa è rientrato dopo 3 settimane di non allenamento. Ha fatto una buona settimana. Vlahovic era avanti a Chiesa, il resto della squadra sta bene. A parte i singoli, credo che domani sia una partita pericolosa, va affrontata pari loro. Se ci metteremo così avremo più possibilità di vincere. Sennò rischiamo una brutta sorpresa. Partono loro? Non ho deciso. Abbiamo la rifinitura finale, poi deciderò”. 

Su Nicolussi: “Un giocatore da davanti alla difesa. Può fare la mezzala. E’ intelligente, si sta allenando bene, può avere il suo momento”.

 “Ero sereno anche prima di Sassuolo. Domani è diversa. Giocheremo in casa. Ci sarà l’aiuto del pubblico. Ne avremo bisogno. Dobbiamo giocare le partite al pari degli altri. Indipendentemente dalle qualità dell’avversario. Per vincere, e non è semplice farlo ma è sempre complicato, c’è l’avversario e in Italia è sempre complicato, serve mettersi al pari. Così potremo avere vantaggi dal punto di vista tecnico. Non pensiamo alla testa della classifica, sono importanti i 3 punti. Per avere una buona media, per allontanare le inseguitrici, per fare un passetto in avanti. Serve ordine, compattezza, pazienza, non sarà semplice come non lo sono tutte”.

Tornando alla furia di Milano: “Abbiamo rivisto i video. Ho parlato con i ragazzi. E’ questione di crescita della squadra. In questo momento, per tutta la stagione, ci sono buone basi per crescere. E’ fondamentale l’equilibrio e il lavoro quotidiano. Con la vittoria di Milano abbiamo passato una settimana dove l’euforia esterna può far male. Può far bene o male, dipende come la prendi. Dobbiamo rimanere compatti, la squadra lo sa. L’esperienza Sassuolo ci ha insegnato qualcosa, vedremo che partita siamo riusciti a fare”.

Avere dei giocatori giovani miscelati a esperti ti dà entusiasmo e spensieratezza. Poi ci sono le gare importanti. Domani, per le motivazioni, è più difficile da preparare. Vinci a Milano, giochi a San Siro, il Milan… Si prepara da sola. Domani giochiamo con una squadra che si deve salvare, fisicamente è forte, non dobbiamo cadere nella presunzione pensando che sia tutto facile. E’ un altro step della squadra. Da qui a fine anno deve regnare l’equilibrio, ci saranno momenti in cui ci saranno difficoltà”. 

Quando sei alla Juve, viene vista come la favorita. Sappiamo i nostri limiti, devono essere i punti di forza. Lo dico a voi e i ragazzi lo sanno. Il gruppo ha voglia di fare, lo sta facendo, si gioca di squadra. Ogni singolo obiettivo è al servizio della squadra. Bisogna solo giocare così per arrivare in fondo all’obiettivo. Non è stata una partita eccelsa dal punto di vista tecnico, ma è stata una grande partita. Potevamo fare più gol, non ne abbiamo fatti e possiamo migliorare. Domani è completamente diversa. Negli scontri diretti li giochiamo… Queste partite dobbiamo avere il dovere di vincere. Ci vuole pazienza, compattezza e giocare con umiltà”.

McKennie può essere utile. Sta facendo bene, deve tenere tutto il campionato. Sarebbe motivo di crescita”

Ci mettiamo al pari? E’ rispetto. Per arrivare in cima, nelle prime 4, le partite importanti, quelle che dovremmo vincere, sono quelle che non si definiscono scontri diretti. Negli scontri diretti può succedere di tutto. Ma in certi tipi di partite, dove hai l’obbligo di vincere, se non hai rispetto… ora ci sono squadre organizzate, giocano uomo contro uomo, ti vengono a prendere e la mettono sull’intensità. Poi rigirare la partita non è semplice. Bisogna sempre mettersi al pari degli avversari. Lì può diventare più possibile vincere. Non è sminuire il gruppo, ma avere rispetto dell’avversario. Una volta si dicevano che i campionato si vincono e si perdono con le piccole. Il calcio è una questione di numeri. La differenza è quella che conta, e i punti per stare su sono sempre quelli. Possono variare, ma è quello”. 

COM’E’ CAMBIATA LA JUVE – “Rispetto all’anno scorso? Abbiamo due rose diverse. L’anno scorso rosa di grande esperienza, con tantissime partite in grandi club, ma abbiamo giovani e si mettono a disposizione. Stessi obiettivi, ma gruppi diversi. Con i giocatori che abbiamo dobbiamo ottenere il meglio possibile”.

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