Andrea Bosco, giornalista e scrittore di fede bianconera è un fiume in piena quando si tratta di Juventus:
“I media italiani sono viceversa pieni di “approvazione” per come la Juventus ha deciso di sganciarsi dalla Superlega. Elkann ha avuto il plauso anche del satrapo del Psg demiurgo di Ceferin”.
“Stanno tutti festeggiando perché la Juventus ha abiurato. E i festeggiamenti più grandi arrivano da quelli che per decenni hanno ingoiato merda, rodendosi il fegato”.
“Molti amici mi scrivono: perché sei così duro contro Elkann? Semplice: perché ha mentito. Io detesto quelli che mentono. Elkann ha spergiurato per un anno che avrebbe difeso la Juventus in tutte le sedi e fino alla morte. E non l’ha fatto. Come “bugiardo” Dante lo sbatterebbe all’Inferno investito da una pioggia rovente e costretto a camminare su un sabbione ardente. Molti amici temono che Elkann possa vendere la società”.
“Io viceversa reputo che solo una cessione possa restituire alla Juventus assieme alla perduta dignità, anche una speranza per il futuro. Una cessione che schiodi la Juventus dalla sua centenaria storia. Per colpa, dolo, inettitudine, malaffare o semplicemente spocchia e superbia sia accaduto, la Juventus è finita nel pantano”.
“E benché io disprezzi profondamente la giustizia sportiva di questo paese (che non ha eguali nel mondo a livello di procura federale, con le sue modalità da Inquisizione spagnola) e non abbia alcuna fiducia nei magistrati giudicanti (qualcuno arrivista, altri incompetenti , tutti dannatamente tifosi), la Juventus dopo quanto era accaduto nel 2006 avrebbe dovuto evitare qualsiasi accadimento. Andrea Agnelli avrebbe dovuto saperlo che sarebbe stato, nel caso, sacrificato. Come nel 2006, senza un ripensamento, furono sacrificati Bettega, Giraudo e Moggi”.
“I media tra l’altro stanno facendo un “ottimo” lavoro. Stanno convincendo la pubblica opinione che patteggiamento in Italia e “sganciamento” in Europa sono state sagge decisioni. Tornacconto: una Juventus che fosse andata al Tar avrebbe mandato a “puttane” anche il loro business. Non solo il calcio nostrano”.
“Tar è una parola che nessuno aveva osato scrivere. Consultare le collezioni, please. Non distolga dalla realtà il volto botticelliano di Elkann: è un uomo gelido. Come sanno essere i capitani d’industria che sanno far bene il proprio mestiere”.
“Del resto se l’Avvocato scelse a suo tempo lui, come successore, un motivo lo aveva certamente individuato. Si può bestemmiare al destino infame che si portò via prematuramente Giovannino l’uomo che avrebbe dovuto dirigere la Fiat. Così come si portò via Gaetano Scirea, il leader silenzioso che nei piani doveva succedere a Giampiero Boniperti”.
“Ma notoriamente “gli dei sono invidiosi” del successo degli umani. Gli uomini lo sono più degli dei. Io non credo che Elkann possa rimettere in rotta di galleggiamento la Juventus. Anche se la sua neo dirigenza è fatta di persone per bene. “Grigi”, ma per bene e capaci. Nel calcio non basta essere per bene e capaci. Nel calcio serve essere astuti, spregiudicati, veloci di azione e di pensiero”.
“La Juventus che verrà sarà costituita da giovani: Mi fa incazzare leggere che la Juve sta trattando Milinkovic Savic, “offrendo Arthur”. Tutto è Lotito: tranne che un coglione. La Juventus venderà i suoi pezzi migliori. Ma farebbe dannatamente male a cedere gli illing e i Rovella”.
“E se cederà il portiere polacco, la Juve prenda Carnesecchi, un bravissimo giovane: il migliore assieme a Vicario della nuova generazione. Personalmente mi accontenterei restasse Chiesa. Assieme ad altri giovani e a Danilo. Gli altri vadano pure. Resterà Pogba. Se riesce a guarire e a mostrare “pelotas”, sarebbe per lui l’occasione per guidare un manipolo di sbarbini. Se non alla vittoria, almeno verso la gloria. Pogba diventi il Gerrard della Juve. E’ di questo che Madama ha bisogno”.