“Ieri REPORT ha raccontato la vera storia di CALCIOPOLI con intercettazioni volutamente occultate di Carraro, Milan, Inter e Bergamo designatore. Confido che il Ministro dello Sport Abodi avvii una Commissione Parlamentare che possa ricostruire la verità che ha portato all’epilogo del calcio”.
Con queste parole l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi ha commentato quanto venuto a galla su Calciopoli grazie alla trasmissione di Rai Tre condotta da Sigfrido Ranucci. Questo il tweet di auspicio di Luciano Moggi:
Ieri #REPORT ha raccontato la vera storia di #CALCIOPOLI con intercettazioni di #Carraro #Milan, #Inter e #Bergamo designatore volutamente occultate.Confido che il Min. Abodi avvii una Commissione Parlamentare che possa ricostruire la verità che ha portato all’epilogo del calcio. pic.twitter.com/uz4IGIoi9e
— Luciano Moggi (@LucianoMoggi) April 18, 2023
Sulla questione si è espresso con toni molto duri anche il giornalista Massimo Pavan, che sulle colonne di Tuttojuve si è espresso in questi termini:
“Che Calciopoli fosse stato un processo sommario lo sapevamo benissimo, così come eravamo a conoscenza che era stato fatto qualcosa non proprio in linea con i fatti reali, lo sapevamo perchè quelle intercettazioni uscite le conoscevamo bene, ma dal racconto di Report è venuto fuori un quadro allucinante con due elementi che sicuramente dimostrano come sia stato violato il giusto processo e come il quadro probatorio non sia proprio identico a come lo hanno raccontato”.
“Sono due gli elementi che vanno fatto notare ed evidenziano come sia stato fatto un processo sommario e violato il principio del giusto processo”.
“Il primo è legato a come sono state procurate le schede svizzere che erano state considerate come la pistola fumante della volontà di parlare con gli arbitri. cosa che poi non è risultata assolutamente così. Un ex x Carabiniere dell’operazione Offside parla del contenuto delle sim svizzere a Report: “Lì c’è una dichiarazione mi ricordo benissimo perchè l’ho fatta io, falsa di De Cillis, che era il venditore delle schede. Io andai al Comando Provinciale di Como, iniziammo a fare il verbale e lui disse: ‘Io tengo delle….’. Ma ce le hai qua? ‘No’. Dove stanno? ‘In Svizzera’. io chiamai il Comandante e dissi: noi stiamo facendo l’interrogatorio a questo ma questo ha detto che le schede stanno là. ‘Ah, stanno là?’. Sì, stanno là. Va bene, domani tu vai, ma non vai. E quindi mi misi in macchina con lui e andammo in Svizzera. E questo sotto lì in una busta aveva tutti i fogli…”.
“Il fatto che ci sia una dichiarazione falsa fa capire benissimo come era l’andazzo”.
“Il secondo elemento è il seguente, Giandomenico Lepore, ex Procuratore generale di Napoli 2004/2011: “Incominciammo con la Juventus perché era quella di cui avevamo più elementi raccolti. Ma dovevamo passare a tutte le altre squadre, c’erano anche altre squadre. Quasi tutte le squadre, diciamo le cose come stanno. Un bel giorno uscì un supplemento de L’Espresso dove c’erano tutte le intercettazioni. Automaticamente i telefoni furono chiusi, nessuno più parlava. Rimase solo la Juventus”.
“Questo è il secondo elemento che dimostra come la Juventus sia affondata e colpita quando tutte le squadre erano coinvolte, quando non c’era una e insistiamo una partita truccata e come sia stato violato sia in fase di istruttoria e ricerca prove che successivamente la dinamica del giusto processo. Speriamo che questo alla Corte di giustizia europea venga evidenziato”.