sabato, 20 Aprile 2024

Juve, dura prese di posizione dopo i fatti dello Stadium nella gara contro l’Inter. Il comunicato

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La brutta storia andata in scena all’Allianz Stadium, durante la semifinale di andata tra Juventus e Inter, ha fatto sì che il club bianconero abbia preso posizione, contro le discriminazioni di razza:

La Juventus, come sempre, sta collaborando con le forze dell’ordine per individuare i responsabili di gesti e urla razzisti verificatisi ieri sera. E anche in questo caso nei confronti dei responsabili sarà applicato il “Codice di Gradimento””.

Ma non è tutto. La Juventus, infatti, ha colto l’occasione per ribadire l’impegno del club contro razzismo e discriminazione. Ecco come:

“E’ distribuita su Youtube una puntata speciale del nostro Podcast “Sulla Razza”: una puntata in cui uno dei campioni bianconeri, Danilo, dialoga con Nadeesha Uyangoda e Nathasha Fernando, due delle tre autrici del podcast, dando vita a un contenuto pensato per creare consapevolezza, fare imparare, dare voce e soprattutto ascoltare chi vive quotidianamente episodi discriminatori”.

Ma “Sulla Razza”, giunto alla sua seconda stagione, è solo l’ultimo esempio, in ordine di tempo, dell’impegno della Juve contro una piaga sociale quale è la discriminazione, razziale e non solo”.

Un impegno, dunque, che parte da lontano: in un decennio Juventus ha attuato programmi strutturati con l’obiettivo ben preciso di creare consapevolezza e dare gli strumenti necessari alle nuove generazioni per trattare l’argomento in modo corretto”.

“[…] Proprio in occasione di questa seconda stagione, come si diceva, viene realizzata anche una puntata speciale, con ospite Danilo”.

E ancora: “Una chiacchierata particolare, in un luogo davvero speciale, il Tempo dei Trofei dello Juventus Museum: il campione bianconero si mette in gioco e scende in campo per sostenere l’impegno del Club” contro le discriminazioni di razza.

Porta la sua esperienza e il suo punto di vista e, al contempo, approfondisce concetti come razzismo sistemico, appropriazione culturale e essere sportivi razzializzati. L’ultimo step di un cammino che ha radici lontane, e che di certo non si ferma qui”.

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