Vittorio Feltri è tornato sulle ultime vicende giudiziarie che riguardano la Juventus.
Questo il suo intervento sulle colonne di Libero:
“Breve ma indispensabile premessa. A me della Juventus, pur gloriosa squadra di calcio torinese, non importa nulla, nel senso che non ne sono tifoso. Per cui non “cicero pro domo mia”, dato che, essendo io bergamasco, senza vergogna amo l’Atalanta quanto amai mia madre“, la premessa di Feltri.
“Però le ingiustizie e tutte le iniquità mi danno sui nervi, per cui non posso esimermi dal proporre alcune considerazioni a proposito dell’inchiesta che si sta svolgendo a carico della società di cui la Fiat è proprietaria”.
“Stando a quanto si legge e si racconta negli ambienti sportivi, i capoccia dei bianconeri avrebbero commesso pesanti irregolarità”.
Prosegue il giornalista: “Soldi sborsati di sfroso (come si dice in Lombardia) e non denunciati, insomma reati amministrativi riguardanti il bilancio. Peraltro non ho ben capito di che cosa si tratti in pratica. Però mi domando: cosa c’entrano i maneggi dei capitali, il pagamento degli stipendi ai giocatori, con l’aspetto meramente sportivo?”.
“In altre parole, se Agnelli ha versato del denaro sotto banco onde retribuire qualche atleta, ciò non ha attinenza alcuna con i risultati ottenuti sul campo dalla squadra. La quale pertanto non può essere punita con la retrocessione (di cui invece si parla con insistenza)”.
“Un conto infatti sono i problemi di gestione economica, un altro conto è il rendimento agonistico di un club di pedatori”.
La differenza secondo Feltri è del tutto evidente.
“La società ha compiuto un abuso? Sia pure punita, ci mancherebbe altro. Ma quale può essere il reato commesso dai giocatori, i quali pertanto non devono subire un declassamento bensì continuare a disputare il massimo campionato, non avendo violato alcuna legge”.
Feltri fa inoltre notare che “tutte le maggiori équipe europee sono gestite da grossi gruppi finanziari che ogni anno sborsano fior di milioni, eppure non si registra alcuna condanna penale. Si chiude un occhio, anzi due”.
“Perché mai la Juventus invece dovrebbe esse castigata? Il club di Agnelli non pesa assai sulle casse della Fiat, che possiede un impero”.
Quindi “nessun clamoroso danno per lo Stato, che se ne guarda dal finanziare lo sport, una attività che appassiona e intrattiene milioni di cittadini. Insomma, smettiamola di sputtanare il calcio con indagini assurde”.
“Già abbiamo avuto Calciopoli, una decina di anni orsono, che ha provocato più danni di un terremoto, e danneggiato uomini di valore quanto Luciano Moggi, il quale pur essendo bravissimo (risultati alla mano) non ha più avuto facoltà di lavorare nel settore, mentre la Juventus fu addirittura spedita in serie B. Cose da pazzi, che non possono ripetersi”.