Tuttosport spezza una lancia a favore della Juventus nell’inchiesta sulle plusvalenze che ha visto il club bianconero condannato con 15 punti di penalizzazione perché a detta della Procura Federale d’appello avrebbe creato non tanto plusvalenze ma un vero e proprio “sistema”.
Ebbene il quotidiano sportivo smentisce le tesi accusatorie di Chinè; “C’è il sistema Juve? Sì quello che investe nel calcio italiano: il miliardo che non fa notizia”
“In dodici anni il club bianconero ha versato 837 milioni di euro nelle casse di club di Serie A e B. Inoltre, premi di valorizzazione e ingaggi ai “prestiti”. Più di qualunque società”, riferisce il giornalista Stefano Lanzo.
“Parlare di sistema Juventus è diventato il metodo più semplice, e forse anche più semplicistico, per spiegare almeno in parte i perché di un provvedimento che ha bastonato duramente la società con sede alla Continassa, risparmiando al tempo stesso i club con i quali le plusvalenze sono state realizzate”.
Prosegue l’articolo: “Che fossero pure, artificiali, artefatte o altro, non esclude un dato oggettivo: gli affari si fanno in due. Ma a rispondere per la giustizia sportiva è stato solo un club, per gli altri nemmeno un’ammenda, neanche una tiratina di orecchie, come se fossero “clienti occasionali”, all’oscuro di quanto stesse realmente succedendo”. Il perché è riassunto, appunto, in un sostantivo: un sistema, che secondo le accuse la Juventus avrebbe costruito per trarne interesse”.
Nessuno però ammette che “il calcio italiano ha attinto a piene mani da quello che, qualcuno, definisce sistema Juventus”
“Si parla di oltre 800 milioni di euro (837 considerando gli affari principali) di acquisti bianconeri, per così dire cash, effettuati dalla Juventus pescando dalla Serie A o dalla Serie B, senza considerare operazioni di scambio di cartellini: il club bianconero ha dunque immesso nel mercato italiano, in poco più di 12 anni, una cifra non così lontana dal miliardo di euro”.
Tetto “che viene sfondato serenamente considerando i numerosi prestiti in B e C che si sono trasformati in premi di valorizzazione e gli stipendi pagati dai bianconeri per diversi calciatori ceduti a titolo temporaneo”.
“Una fonte dalla quale tutti, a turno, si sono abbeverati”, scrive il giornalista.