Il ministro della Giustizia Carlo Nordio annuncia una “profonda revisione” dello strumento delle intercettazioni.
E lo ha fatto in commissione al Senato, illustrando le linee programmatiche: “Vigileremo in modo rigoroso sulla loro diffusione”, ha assicurato.
Le parole di del ministro della Giustizia Nordio, calzano a pennello con quanto sta accadendo sul caso Juventus dove le intercettazioni si stanno rivelando quasi un ostacolo alle indagini e uno strumento più utile a confondere le acque, che a chiarirle.
Questo perchè talvolta le intercettazioni hanno una “diffusione pilotata” diventando “strumento micidiale di delegittimazione personale e politica“, ha sottolineato il ministro. Sono un “pericolo per la riservatezza e l’onore delle persone”.
“In Italia il numero di intercettazioni telefoniche, ambientali, direzionali, telematiche, fino al trojan e un domani ad altri strumenti, è di gran lunga superiore alla media europea, e ancor più rispetto a quello dei paesi anglosassoni – ha ricordato ancora Nordio – Il loro costo è elevatissimo, con centinaia di milioni di euro all’anno. Gran parte di queste si fanno sulla base di semplici sospetti, e non concludono nulla”.
“Non si è mai vista una condanna inflitta sulla sola base delle intercettazioni, che dovrebbero esser un mezzo di ricerca della prova, mentre sono diventate uno strumento di prova, come tale assai fragile”, ha sottolineato il Ministro.