Più che del faticoso pareggio in rimonta della Roma contro il Verona, nelle ore successive alla gara si è discusso sul comportamento decisamente sopra le righe tenuto dall’allenatore dei giallorossi José Mourinho. In particolare l’attenzione si è concentrata su un gesto provocatorio che il tecnico portoghese ha indirizzato all’arbitro Pairetto: il gesto del telefono, palesemente indirizzato al padre di Pairetto, accompagnato dalla frase “ti hanno mandato apposta, ti ha mandato la Juve!”.
Un gesto di una gravità clamorosa con un riferimento neanche tanto velato a Calciopoli. Ma c’è chi non si stupisce. “Mourinho fa tutta quella scena per evitare che si parli della squadra“, ha sostenuto Tony Damascelli ai microfoni di Radio Radio, e ha poi aggiunto: “chi si stupisce non conosce Mourinho e la sua astuzia nel preparare l’ambiente”.
Nel suo editoriale per il Giornale il giornalista ha poi continuato a parlare, con ironia, delle accuse di Mourinho rivolte alla Juventus.
“Deve essere stata davvero intensa, se non frenetica, l’attività telefonica della Juventus nei confronti degli arbitri che hanno diretto la Roma quest’anno. Infatti per 14 volte la squadra giallorossa non è riuscita a vincere, anzi per 9 volte è uscita sconfitta e per 5 ha ottenuto il pareggio. Dunque quello che ha pensato e urlato José Mourinho all’indirizzo dell’arbitro Pairetto, in riferimento al coinvolgimento in Calciopoli del padre dello stesso arbitro torinese, rientra nel complotto“.
“Il popolo sta con lui, ha trovato l’erede di Zeman contro il potere occulto ma non troppo della Juventus e delle altre, così Josè a raposa, Josè la volpe, è tornato a recitare la parte che è sua“.