sabato, 20 Aprile 2024

Christillin bacchetta Allegri: “Si complimenta con la squadra? La Juve non può permettersi queste figuracce”

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Evelina Christillin, delegata Uefa in Fifa e grande tifosa bianconera, nel corso di un’intervista a la Gazzetta dello Sport, non ha nascosto la sua delusione per la disfatta in Champions contro il Chelsea. La Juve non può permettersi queste figuracce, ha commentato duramente.

“Dopo la disfatta di Londra qualcuno ha persino cercato di convincermi che in fondo è meglio arrivare secondi che primi, perché almeno usciremo agli ottavi contro una big e non contro Lione e Porto, come è successo nelle ultime due stagioni, ma io non mi rassegno a questo umorismo macabro” ha commentato l’imprenditrice, che ha poi ribadito: “La Juventus non può permettersi queste figuracce, erano 20 anni che non veniva sconfitta con un punteggio così pesante“.

La maggiore delusione? L’atteggiamento dei giocatori, la loro non voglia di lottare ha sottolineato la Christillin, che ha poi così commentato i complimenti rivolti alla squadra da parte di Allegri al termine della partita: Non è da lui dire certe cose dopo una sconfitta così umiliante e non è da Juventus presentarsi in Champions con questo spirito rinunciatario“.

Un lavoro, quello di Allegri, al momento al di sotto delle aspettative. “Quando prendi un allenatore top e gli fai un contratto ricco e lungo, inevitabilmente ti aspetti che incida. Allegri avrebbe dovuto farlo di più, però temo che abbia incontrato più difficoltà del previsto”.

“L’allenatore è importante ma non basta – ha continuato la Christillin -, se decidi di investire sul tecnico devi dargli anche una squadra all’altezza. Molti giocatori stanno dimostrando di non esserlo, la Juventus non è più una squadra di grandi campioni ma di parametri zero che però per ingaggio pesano tantissimo sui bilanci del club. Penso a Ramsey, Rabiot e Arthur, che non hanno ancora dimostrato di avere lo spirito da Juve. Io lo vedo solo nei ‘vecchi’ come Bonucci e Chiellini e in pochi altri. Probabilmente Allegri aveva ipervalutato se stesso e anche la rosa“.

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