venerdì, 26 Aprile 2024

Chirico: “Allegri ha poche responsabilità”. Ecco chi sono i colpevoli

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Editoriale di Marcello Chirico che analizza meticolosamente la situazione della Juventus. Spiccano queste parole del giornalista di fede bianconera:

Quello che è successo alla Juve, “è semplicemente la conseguenza naturale delle cose: la Juve di Pirlo aveva in Ronaldo la toppa a tutti i suoi deficit tecnici e caratteriali, a quella di Allegri sono solo rimasti i soli deficit”.

Chirico prende atto che “in estate – per le note ragioni di bilancio – non è stato possibile mettere mano all’organico in modo pesante, come le circostanze avrebbero richiesto. Tra mille difficoltà è arrivato Locatelli, indiscutibilmente il migliore del’attuale reparto di centrocampo, è tornato Kean e si è aggiunto il ragazzino Kajo Jorge, sveglio (Allegri dixit) ma che non gioca mai. Stop. L’impianto è rimasto quello già scricchiolante di un anno fa”.

Sul banco degli imputati c’è finito l’allenatore, come avviene puntualmente quando una squadra va male, ma a mio parere le colpe non sono solo sue”, precisa il giornalista.

Questo perchè secondo Chirico, nella Juve ci sono giocatori che remano contro: “Uno spogliatoio che aveva già in precedenza respinto Sarri e poi Pirlo, e adesso ci sta provando pure con Allegri, quando il cuore del problema sta proprio nella squadra. Costruita malissimo nell’ultimo biennio e con in rosa calciatori non assolutamente all’altezza. Che giocano male perché scarseggiano in qualità ed attributi”.

Ma c’è un evidenza: “Com’è possibile ritenere oggi che quella stessa squadra (priva di CR7) possa e debba fare addirittura meglio nella stagione in corso?[…] Sta invece passando il concetto che il male sia Allegri, allenatore antico e poco aggiornato ai cambiamenti, ma che sta facendo fuoco con la poca legna a disposizione”.

In poche parole: “Il calcio è semplice , per farlo bene servono bravi interpreti. Attori di livello, quelli che in questo momento mancano alla Juventus”.

“A parte i senatori Chiellini e Bonucci, l’inossidabile Cuadrado, l’indomito Chiesa (quando ha le pile cariche), l’estroso Dybala (seppur poco decisivo) , il promettente Locatelli e l’onesto Danilo, il valore degli altri è assolutamente discutibile”.

Il paragone che propone Chirico in chiusura è perfetto: “A Garibaldi ne servirono 1.000 per unire l’Italia, ad Allegri non si può chiedere di rifare la Juve con appena 7 calciatori buoni, di cui un paio attempati e da gestire con cura. È un compito arduo, anche per chi guadagna 9 milioni (coi bonus, che quest’anno difficilmente percepirà) a stagione”.

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