lunedì, 25 Novembre 2024

Pjanic-Juve si può fare ma c’è un problema: Niente agevolazioni del “Decreto Crescita”. I motivi

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Miralem Pjanic è diventato l’oggetto del desiderio non più solo della Juve. Sulle tracce del bosniaco ci sono pure Napoli e Roma.

Il centrocampista ha deciso da tempo di non voler restare al Barcellona e Allegri è uscito allo scoperto da subito: “Se arriva un destro che tira le punzioni…”.

Per esaudire il desiderio dell’allenatore bianconero serve però che almeno uno fra McKennie e Ramsey venga ceduto.

E proprio a causa del nodo di mercato in casa Juve, l’agente Fali Ramadani ha iniziato a guardarsi attorno per cercare soluzioni alternative per il suo assistito: dall’Inter alla Fiorentina, passando appunto per Napoli e Roma.

A complicare il passaggio di Pjanic in un club italiano, c’è però anche un altro nodo evidenziato sulle colonne di Calciomercato.com:

Anche nel caso in cui il Barcellona conceda la cosidetta Carta de Libertad, di fatto lo svincolo dal club catalano che regalerebbe al giocatore il suo cartellino, l’affare Pjanic è di difficile gestione per le società di Serie A”.

E ancora riferisce CM: “Anche riducendosi da 8 a 5,5 6 milioni di euro l’attuale ingaggio, e pur rientrando dall’estero, Pjanic non potrebbe infatti usufruire dei vantaggi del cosidetto Decreto Crescita, dato che per poter accedere al regime fiscale agevolato servono almeno due anni di presenza all’estero”.

A conti fatti, sebbene a parametro zero, “il suo acquisto costerebbe al lordo circa 12 milioni annui più la commissione da garantire all’agente. Cifre non alla portata di tutti, a maggior ragione in un mercato bloccato dove le cessioni che finanzierebbero un colpo del genere si faticano a completare”.

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