giovedì, 28 Marzo 2024

Massimo Giletti: “Juve, voglio vedere gente che soffre e combatte. Punterei su Gasperini per ricostruire”

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Intervenuto ai microfoni di Radio Bianconera il noto conduttore e tifoso della Juventus, Massimo Giletti, ha commentato il delicato momento vissuto dalla Vecchia Signora e le difficoltà incontrate da Andrea Pirlo alla guida della panchina dei bianconeri.

Molta l’amarezza per una stagione sottotono, che si è rivelata ben al di sotto delle aspettative: “L’umore è un misto di rabbia e delusione, ha ammesso Giletti. “Stiamo valutando un gruppo di lavoro che è stato fortissimo, ma ora sta sbagliando. Ha sbagliato quest’anno, forse si è sbagliato già da quando doveva sostituire Allegri“.

“È una squadra assemblata male e che fatica a trovare la concentrazione. Si vince e si perde in gruppo, mi piacerebbe sentire “Abbiamo sbagliato” e poi ripartire. Bisogna fare un repulisti, molti giocatori non sono all’altezza. E poi c’è il dilemma Ronaldo, che senza Champions difficilmente rimarrà. Quando uno fa 27 gol non può essere un peso, anche se ha sbagliato diverse partite”.

“Io ho difeso Pirlo sempre ha ammesso Giletti “ma quando continui a dire che si sbaglia l’approccio allora la colpa è dell’allenatore. Si può cadere dopo tanti anni, ma c’è modo e modo di cadere. Ho visto la Juve passeggiare troppo spesso, questo è un problema a cui bisognava provvedere già dopo le sconfitte in Champions e contro il Benevento in casa. Io quando vedo gente passeggiare non lo accetto”.

Giletti ha aggiunto: L’errore più grande penso sia stato non aver ripreso Conte due anni fa quando si è deciso di cambiare Allegri. Regalare Conte all’Inter, insieme a Marotta, penso sia stato abbastanza devastante, è stato un errore strategico”, ha evidenziato il giornalista.

In merito ad un possibile sostituto di Andrea Pirlo, Giletti sembra avere le idee chiare: “Io voglio vedere gente che soffre e che combatte. Se dovessi dire un nome, io punterei su Gasperini per ricostruire, anche con una base italiana. Vedo tanti ragazzi che non sanno qual è la maglia della Juve, bisogna riportare un po’ di identità italiana in campo. E serve soprattutto qualcuno che faccia giocare”, ha concluso il giornalista.

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