Il presidente della Juventus Andrea Agnelli racconta come stanno davvero le cose in merito alla creazione della Superlega anche alla luce dell’abbandono di alcuni club inglesi avvenuto nella notte.
Questi i passaggi determinanti dell’intervista concessa da Agnelli a Corriere dello Sport e a La Repubblica:
Agnelli spiega che il fine della “Superleague è quello di creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all’intera piramide del calcio, aumentando la distribuzione delle risorse agli altri club e rimanendo aperta con cinque posti disponibili ogni anno per gli altri da definire attraverso il dialogo con le istituzioni del calcio”.
Inoltre il n. 1 bianconero smentisce le notizie diffuse dalla stragrande maggioranza dei media e conferma che non esiste “nessuna minaccia” e che “c’è piena volontà di continuare a partecipare a campionato e coppe nazionali. La tradizione del calcio risiede nei campionati domestici. Per noi i tifosi sono importanti e devono avere la possibilità, ogni domenica, di venire allo stadio”.
Agnelli precisa inoltre “Il bonus di 350 milioni di euro all’anno è falso. Noi rimaniamo nelle competizioni domestiche, andremo a giocare in ogni stadio d’Italia, di Spagna e d’Inghilterra”.
Agnelli precisa inoltre che “il nostro lavoro resterà intrinsecamente legato alle competizioni domestiche. L’alimentazione dei settori giovanili viene mantenuta. Ogni settimana daremo ai tifosi le partite dei campionati nazionali e di una nuova competizione, capace di avvicinare le generazioni più giovani che si stanno allontanando dal calcio”.
“Teniamo il dialogo aperto con istituzioni, Fifa e Uefa. Ciò che stiamo facendo è perfettamente legale. Stiamo esercitando una libertà prevista dal Trattato dell’Ue. E questo è molto importante”.
E ancora: “Credo che non si sia capito qual è stato l’impatto della pandemia nel mondo del calcio, al punto che nel budget 2021-2022, che è stato presentato nel dicembre 2020, i presupposti che Uefa ha fatto sono da brividi. Bisogna tener presente che l‘Uefa gestisce i nostri diritti, li vende, decide quanti che ce ne redistribuisce e ci regola pure. Senza affrontare alcun rischio economico. Ed inoltre è un nostro rivale. Mi pare un aspetto di grande valore per un’industria da 25 miliardi di euro. Fifa e Uefa fanno grandi ricavi con i nostri giocatori ma non ci hanno aiutato nei momenti di crisi. Devono scegliere: o fanno i regolatori o i promotori commerciali”.
Agnelli rivela inoltre di aspettare di “aprire il negoziato con Fifa e Uefa, in caso contrario ci sarà un confronto su ragioni tecnico-legali”.
Infine la conferma: “Sono saldo alla guida della Juventus! Chi afferma il contrario mi porta bene”.