Il giornalista e scrittore di fede juventina Andrea Bosco parla di situazione complicata in casa Juve.
“Ci hanno messo la faccia, come è giusto, Fabio Paratici e Pavel Nedved: dicendo quello che da due dirigenti, responsabili della linea della società, ci si aspettava in questo caso, dicessero: Il progetto non cambia”, spiega Bosco.
Il giornalista fa alcune rivelazioni su quanto sta succedendo all’interno dell’azionariato bianconero: “Quello che non troverete sui media, ma che fonti attendibili mi assicurano è che John Elkann, azionista di maggioranza, sia molto seccato”.
Ma c’è di piu, secondo quello di cui è venuto a conoscenza Bosco, “paradossalmente Pirlo è il “quadro“ che arrischierebbe meno. Gli viene riconosciuto di aver dovuto gestire una situazione complicata. Ma tutti gli altri arrischiano”, sentenzia il giornalista.
Ciò che in casa Juve potrebbe far traboccare il vaso è “la mancata qualificazione alla Champions” che “sarebbe un trauma che imporrebbe ad Elkann di ricapitalizzare. E non è detto che egualmente l’azionista di maggioranza non si veda egualmente costretto a farlo”.
E se malauguratamente a Juventus non dovesse centrare almeno il quarto posto, “dovrà dimagrire . Dimagrire significa “decidere“ e decidere significa sacrificare le stelle.
Infine c’è un altra rivelazione che Andrea Bosco regala ai tifosi bianconeri: “Pare abbiano scioccato Elkann le parole di Letizia, giocatore del Benevento: “La Juventus non fa più paura“ . Si vince e si perde . E’ la legge dello sport. Ma se sei la Juventus e “non fai più paura“, allora qualche cosa devi velocemente cambiare, Gli All Blacks a volte perdono. Ma fanno sempre “paura“. Perché sono gli All Blacks. La hacka sarà coreografica, ma la forza dei “tutti neri“ è conosciuta. Su 50 partite ne perdono una e ne vincono 49. Questo è il punto , assieme ad altro”.
Bosco alla fine del suo editoriale tira una linea e sentenzia: “Io farei pulizia. Diciamo che se Pirlo può essere Picchi, Agnelli può essere Boniperti, manca alla Juve un Allodi: non può esserlo Paratici. Bravo nel suo mestiere, di scoprire giocatori, non in altro”.