martedì, 19 Marzo 2024

La preghiera di Marcello Chirico: “Cari Juventini, per favore, ritirate la petizione contro la stella di Conte”

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Quanto ha dato fastidio il dito medio di Conte agli juventini? Moltissimo”: esordisce così il giornalista di fede Juventina Marcello Chirico.

Gli interisti si saranno identificati in Conte che manda a “vaffa” il suo ex presidente e quindi la Juve, gli juventini con Agnelli che dà del “cogl…” al suo ex allenatore passato niente meno che all’Inter”.

E proprio su questa questione si con concentra il giornalista: “il duello Conte Vs Agnelli, e poi Paratici Vs Oriali ai box. Lo Juve-Inter parallelo alla partita. Nulla di nuovo sotto il sole, considerando l’ancestrale rivalità tra i club tramandatasi nei decenni”.

Chirico fa notare che nella hall of fame dello Stadium campeggia pure una sua stella, quella che adesso tanti juventini vorrebbero togliergli. Ci riuscirono già con Boniek, usando lo stesso metodo (petizione alla società) e adesso vogliono fare lo stesso col salentino. Perché, dopo quanto assistito martedì scorso, ritengono abbia superato il segno e vada punito. Dopo aver visto l’ira del presidente, penso possano riuscirci”.

Il suo parere: Sono contrario. Nonostante condivida con loro la delusione per tutto ciò che Conte ha detto e fatto, dal giorno dell’assurdo divorzio dalla Juve al suo passaggio all’Inter, sublimando poi il tutto in quel dito medio martedì”, spiega Chirico.

Perché “la storia rimane. E quella di Conte in bianconero è lunga 18 anni, 15 da giocatore poi capitano della squadra e 3 da allenatore. Il tutto costellato dalla bellezza di 19 trofei complessivi. Roba che non si può cancellare per un gestaccio o qualche parola sopra le righe. Per tutto il tempo in cui lavorò per la Juve Conte fece sempre il suo dovere, con impegno e abnegazione”.

“Quella stella è proprio lì a confermarlo ed esaltarlo. Non può essere il mal di pancia di una sera a motivarne la cancellazione. Cari gobbi e care gobbe, per favore, ritirate la petizione. La storia della Juventus è anche la vostra storia”.

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