Raffaele Auriemma, giornalista e tifoso del Napoli ha commentato su Twitter il rinvio della partita tra Manchester City ed Everton, prendendo spunto da ciò che è successo in Inghilterra per attaccare la Juventus:
“Il City scopre di avere 5 positivi al Covid poche ore prima della gara con l’Everton e, per paura di un contagio, chiede di rinviare la partita: Everton accetta senza fiatare. Un esempio di come sarebbe stato giusto comportarsi il 4 ottobre”, ha scritto su Twitter Auriemma.
Il #City scopre di avere 5 positivi al #Covid poche ore prima della gara con l’Everton e, per paura di un contagio, chiede di rinviare la partita: #Everton accetta senza fiatare. Un esempio di come sarebbe stato giusto comportarsi il 4 ottobre. #civiltàhttps://t.co/D4gtBAfVA0
— Raffaele Auriemma (@RafAuriemma) December 28, 2020
Il giornalista di Radio Marte viene smentito dai numerosi tifosi che lo accusano di essere poco coerente con le affermazioni riportate su Twitter, dimenticando di ricordare come si è comportata la squadra partenopea col Genoa.
Le reazioni dei tifosi contro Auriemma sono un fiume in piena: “Nemmeno sa di cosa sta parlando. Lasci stare la Premier League. Ancora che cerca di giustificare il comportamento del Napoli? Più cerca di farlo, più sembra che cerca di convincerci di una cosa non vera. Se pensa di aver ragione perché insiste?”, scrive qualcuno.
“C’è un protocollo raffae, un protocollo! È inutile che continuate a girare la frittata, l’Italia ha capito tutto. D’altronde il mondo vi conosce per quello che siete”, spiega un altro tifoso.
E ancora: “Avete banchettato senza rispetto sui resti di una squadra falcidiata, la settimana dopo con appena DUE contagiati….ma non vi siete presentati traendo poi vantaggio di non mandare in giro i nazionali per poi raccogliere i frutti contro l’Atalanta”.
Tanti altri tifosi fanno notare giustamente al giornalista che le situazioni di Manchester City-Everton e Juve-Napoli sono completamente diverse in quanto a decidere in Italia non è stata la Juve ma bensì la Lega ha imposto fino all’ultimo al Napoli di giocare come da regolamento e protocollo accettato da tutti i club.