La giornalista Sky Ilaria D’Amico, compagna del portiere Gigi Buffon, nel corso di una lunga intervista a Il Fatto Quotidiano, di cui si riportano alcuni passaggi, ha parlato del suo addio al calcio per inseguire nuovi progetti professionali… e anche di Juve.
Le parole di Ilaria D’amico:
“Non mi mancherà il calcio perché lo vivrò per sempre in un altro modo, il calcio da me è di casa. I figli maschi giocano a calcio, ho un compagno che è intriso di calcio, anche se fuori dal campo ne parla pochissimo.
Non è una questione di stanchezza, avrei potuto continuare. Lavoro in una azienda straordinaria che conosco e dove tutto è ormai rodato. Gli ingranaggi funzionano, ci sono i migliori inviati e commentatori, una macchina perfetta.
Forse il punto è proprio questo, la macchina la conosco bene e mi rendo conto di aver fatto tutto: Mondiali, Europei, tanta Serie A e ora anche la Champions League. Adesso mi manca la sfida, la paura e l’emozione di veder crescere qualcos’altro”.
Ilaria D’Amico ha anche commentato le due notizie che stanno tenendo banco in questi giorni, Messi all’Inter, Ronaldo via dalla Juve:
“Messi all’Inter è un sogno meraviglioso per tutti i tifosi di calcio ma non lo ritengo possibile. Succedesse sarei la prima a festeggiare ma mi sembra molto legato al Barcellona.
Ronaldo è un giocatore che assicura ancora oggi tra i 25-30 gol a stagione e credo che la Juve ci pensi parecchio prima di rinunciarci. Ronaldo in ogni caso è più cittadino del mondo”.
Ilaria D’Amico ha poi parlato dell’inizio della sua relazione con Gigi Buffon:
“Quando io e Gigi ci siamo incontrati eravamo già persone mature e responsabili, reduci da rapporti fortemente compromessi e da periodi molto dolorosi.
Io non ho trovato un uomo felice in un rapporto idilliaco che ha battuto la testa e improvvisamente si è innamorato di me, bensì un uomo con una crisi esplosa da tempo nella coppia, che ha trovato me nella stessa situazione“.
Nel corso dell’intervista, Ilaria D’Amico, alla domanda su quanti fossero gli scudetti vinti dalla Juventus, se 36 o 38, ha risposto:
“Io le dico 36, quelli assegnati“.