L’ex allenatore della Juventus Fabio Capello è stato intervistato da Luciano Moggi su Libero.
Il mister ha parlato della possibile ripartenza del campionato con un occhio alla lotta Scudetto:
“Ripartenza il 13 giugno? L’importante è ricominciare. Troppo breve, però, il tempo tra la ripresa degli allenamenti e le gare, soprattutto per i calciatori fermi da due mesi”.
“Si giocherà a porte chiuse? Non saranno gare vere, mancherà il calore del pubblico. Molti club soffriranno. Uno dei punti in contestazione è la quarantena? Va esclusa”.
“Non si può fermare l’intero gruppo qualora dovesse esserci un contagiato: l’unica soluzione è allontanare il positivo e sottoporre tutti gli altri al tampone”.
L’altra novità sono i 5 cambi al posto dei soliti 3:
“È giusto per la salute degli atleti: giocando ogni tre giorni ci potrebbero essere tanti infortuni muscolari. In caso di ripresa chi vedo favorito? Le squadre che si fanno trovare più pronte e preparate: Juve e Lazio su tutte. La differenza potranno farla i calciatori che si sono allenati bene, da soli, in quarantena. Se il calcio è migliorato negli ultimi 8 anni? Non c’è stato il calcio in questo periodo, c’è stata solo la Juve”.
Fabio Capello è tornato a parlare anche della vicenda Calciopoli, e di quello Scudetto del 2006 assegnato all’Inter: “Basta pensare alla finale Mondiale di Berlino del 2006, alla composizione della squadra azzurra che conquistò il titolo, per capire che eravamo i migliori e abbiamo vinto sul campo meritatamente” ha concluso.