Nel linguaggio diretto – e spesso crudele – della medicina, la diagnosi è chiara: Romelu Lukaku ha riportato una lesione di alto grado al retto femorale sinistro durante l’amichevole contro l’Olympiacos. Gli esami svolti al Pineta Grande Hospital hanno certificato l’entità dell’infortunio e l’attaccante belga ha già iniziato il percorso riabilitativo, in attesa di una consulenza chirurgica.
Una formula che fa tremare i tifosi del Napoli: “lesione di alto grado” equivale, di fatto, a uno strappo. E la prospettiva di un intervento chirurgico apre scenari complessi. Lo staff medico sta valutando due strade: terapia conservativa o operazione.
- La terapia conservativa, meno invasiva, richiede però tempi lunghi e non garantisce di evitare il bisturi in futuro: significherebbe rischiare un recupero che va dai 2 ai 7 mesi, con il pericolo di dover operare comunque più avanti.
- L’intervento chirurgico, invece, allungherebbe subito i tempi: stop di 4-5 mesi e ritorno in campo non prima di gennaio 2026.
Tradotto: c’è il rischio concreto che Lukaku possa saltare anche i Mondiali 2026 negli Stati Uniti. La decisione definitiva sarà presa a breve, di comune accordo tra club e giocatore.
Intanto il Napoli deve fare i conti con l’emergenza: al momento l’unico centravanti disponibile è Lorenzo Lucca, pronto a debuttare da titolare contro il Sassuolo il 23 agosto. Ma con la Champions alle porte e la stagione in arrivo, appare inevitabile un intervento sul mercato. Con soli tredici giorni alla chiusura delle trattative, De Laurentiis, Conte e Manna sono chiamati a trovare subito un nuovo attaccante.
Il comunicato ufficiale del club: “In seguito all’infortunio rimediato nel match contro l’Olympiacos, Romelu Lukaku si è sottoposto, presso il Pineta Grande Hospital, a esami strumentali che hanno evidenziato una lesione di alto grado del retto femorale della coscia sinistra. Il calciatore ha già iniziato l’iter riabilitativo e sarà sottoposto anche a consulenza chirurgica”