martedì, 26 Novembre 2024

Andrea Bosco: “Rocchi, Massa, la “gabina” di Lissone e il silenzio della Juve”

Condividi

spot_imgspot_img

Andrea Bosco punta il dito contro la classe arbitrale: Queste le parole del giornalista e tifoso della Juventus:

Rocchi che ti invia un arbitro in difficoltà da mesi come Massa ad arbitrare a Torino fa una provocazione. Poi che questo calcio malato vada riformato fin dalle fondamenta è noto. Ma per farlo i tifosi, che sono i clienti del calcio e senza i quali il calcio non potrebbe esistere, devono cominciare a farsi sentire: massicciamente e in tutte le sedi deputate. Giornali e televisioni, radio e social compresi”.

“Scrivete al politico della vostra regione. Pretendete di “contare“. Chi ha detto che il “protocollo“ Var lo devono scrivere a “palazzo“? Chi ha detto che gli arbitri in quanto tali, hanno la scienza infusa? Chi di noi sano di mente avrebbe potuto concepire una emerita puttanata come il fuorigioco sanzionato a Cambiaso in Juve – Lazio? Ora il Var è esperto pure in “divinazioni”? Cosa ne sa il varista se un giocatore “rinvia“ deliberatamente o accidentalmente? Il calcio è dei tifosi. E regole deliberate senza il consenso dei tifosi sono antidemocratiche. Sono settarie, sono faziose. Sono illiberali”.

“Sto provocando? Ma: certo che sto provocando. Detesto i rivoluzionari da strapazzo: le rivoluzioni, tra l’altro, finiscono sempre in restaurazioni. Quelli che prendono il Palazzo d’ Inverno, diventano alla fine peggiori di quelli che sono stati, dal Palazzo, sloggiati nel sangue. Dico solo che per ottenere dei cambiamenti bisogna volerli. E bisogna lottare per ottenerli. Fatevi sentire: scrivetelo anche sui muri che questo calcio, così come è, non lo volete più. Altrimenti sarete complici e conniventi. Non sperate nelle riforme. Non sperate nelle istituzioni . Non sperate nel governo”.

“I politici solo quando l’acqua gli arriva al culo si muovono: quando temono di perdere il consenso. Vi siete mai chiesti perché il Palazzo sia ferocemente contrario alla possibilità di “chiamate Var“ contingentate da capitani o allenatori come capita in moltissimi altri sport? Non ci vuole molto a capirlo: per non perdere il controllo del sistema. Fino a quando decidono loro dalla “gabina“ di Lissone , possono fare e disfare a piacimento. Anche cambiando il regolamento in corsa. Come è accaduto. E come continuerà ad accadere se nessuno non dirà “basta“”.

Condividi

Leggi anche

Ultime notizie